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E' MORTO GIAMPIERO GIUNTOLI

05-12-2018 06:27 - News Generiche
Vivo cordoglio ai "Lupi" e, nella Santa Croce sportiva, per la scomparsa di Giampiero Giuntoli.
Ieri mattina, poco dopo le 9, Giampiero (nella foto di Lemar) è spirato nella struttura sanitaria di Villa Chiarugi, ad Empoli, dove era ricoverato dallo scorso mese di settembre.
Le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate, proprio nelle prime ore del mattino, provocandone il decesso.
A darcene notizia è stato l'ingegner Sergio Gronchi, presidente onorario dei "Lupi", nella tarda serata di ieri.
Giuntoli aveva 79 anni e lascia la moglie signora Oretta, i figli Enrico e Luigi, il fratello Auro e gli amati nipoti.
Se ne è quindi andato un santacrocese ben conosciuto nella nostra cittadina, un uomo da sempre appassionato al calcio, al ciclismo e soprattutto molto vicino ai "Lupi".
Nell'arco degli anni Settanta, Giampiero aveva ricoperto il ruolo di vicepresidente del club biancorosso, quale vice dell'ingegner Gronchi.
Con lui alla vice presidenza, c'era stata la grande scalata dalla serie D fino al primo campionato di A2 nel 1979-80.
Suo l'ingaggio del fortissimo schiacciatore Leonardo Sabatini, nel 1975, successivamente idolo della palestra Banti, con un blitz nell'abitazione dell'atleta a Ghezzano.
Giuntoli, quella sera, aveva portato con se Vittorio Menicagli, suo dipendente in conceria, che aveva sempre ricordato con viva soddisfazione quel blitz così determinante, per il futuro dei biancorossi, in quel periodo.
Prima di allora, il nostro aveva sempre seguito con viva partecipazioni le sorti della squadra, affidata a Comparini, Lupetti, Pierotti, Rugiati ed al livornese Roberto Montagnani, (padre di Paolo, attuale tecnico dei labronici), sotto la guida del quale i conciari erano stati promossi per la prima volta in A2.
Proprio in quella stagione, chi scrive, partecipò con Giampiero ad una storica trasferta a Sabaudia, assistendo al successo per 3-2 sui pontini, culminato con la famosa frase di Giuntoli a Gronchi con la testuale frase: "O Sergio, s'è patito tanto...", divenuta storica all'epoca.
Diversi gli aneddoti che potremmo citare, con Giuntoli protagonista, un dirigente che aveva sempre dato fiducia ai giovani, una persona che aveva guardato con simpatia la nascita della tifoseria organizzata - negli anni Settamnta - intrattenendo rapporti cordiali da prima con gli Ultras e poi con la Fossa dei Lupi.
Giuntoli, negli anni Ottanta, aveva continuato a seguire con viva partecipazione i suoi "Lupi", senza mai abbandonarli nel periodo degli anni Novanta, uno dei più difficili, in attesa del palasport a Santa Croce, per il quale anche lui si era battuto così come Sergio Gronchi, Sergio Balsotti, Paolo Giannoni, Marco Lepri ed altri.
Al palazzetto di Fucecchio, in quei campionati di B con poca gente sugli spalti, Giampiero ci diceva spesso e volentieri: "Lo vedi Marco, qui ci siamo rimasti in quattro o cinque di quelli boni: io, te, il Meniagli, Ugo e Giovanni Vivaldi, a vedè i "Lupi": siamo i meglio!".
Ricordo inoltre ben volentieri, nella primavera del 2001, il pellegrinaggio a piedi, con Giampiero, dalla sede di via Pipparelli, al santuario della Madonna di Cigoli, per la permanenza in A2, insieme a Sergio Gronchi, Luca Berti, Paolo Badalassi, Luciano Benvenuti, Leo Ciardi, Angelo Cavallini, Urbino Taddei, Franco Macchia, Gianni Maggio, Maurizio Lapi, Simone Borgioli e Vittorio Menicagli, con tanto di doppia benedizione da parte di Monsignor Livio Costagli, sia al momento della partenza che una volta a Cigoli.
Negli ultimi anni le condizioni di salute di Giampiero erano lentamente peggiorate.
Ieri se n'è andato un grande sportivo, un appassionato delle biciclette, un determinato sostenitore del Toro, un ex conciatore, un padre di famiglia e, soprattutto, un vero "lupo".
I funerali si svolgeranno domani, giovedì, alle 10,30 nella chiesa di San Rocco.

Marco Lepri

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