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RICORDANDO UNA GRANDISSIMA SQUADRA

19-04-2020 06:30 - News Generiche
Ieri su Facebook, Flavio Galizi ha ricordato – pubblicando la foto della formazione di allora – l'impresa dei “lupacchiotti” a Roma, nell'estate del 1972.
Quel manipolo di ragazzi santacrocesi, allora quindicenni o anche meno, escluso il loro accompagnatore-allenatore Carlo Bachi (diciottenne) - in sostituzione di Paolo Giannoni, impegnato in un esame universitario - ottennero l'ottavo posto alle finali nazionali dei Giochi della Gioventù, nella pallavolo, rappresentando la provincia di Pisa su un totale di 116 partecipanti.
Ieri, al post di Flavio Galizi, hanno risposto alcuni componenti di quella forte formazione che avrebbe consentito, successivamente, alla prima squadra dei “Lupi”, di completare negli anni la rosa della prima squadra.
Ne riportiamo alcuni commenti, non prima di aver presentato gli allora giovanissimi atleti, nella foto ricordo.
Da sinistra in alto: Carlo Bachi, Aldo Grossi, Maurizio Lapi, Gianluca Ruglioni, Mauro Calugi, Flavio Galizi, quindi Carlo Pistolesi, Marco Vierucci, Antonio Martini, Luca Rovini e Alessandro Maggini.
Gianluca Ruglioni: “Bella esperienza e, se non si faceva male Aldo Grossi, chissà... Io e Aldo giocavamo al centro. Alla mano Maurizio Lapi e, al posto di Marco Boldrini, giocavano Marco Vierucci o Flavio Galizi. Col “Boldro” disponibile (peccato fosse stato fuori età per un anno) e, a parte i “truccati”, che non erano solo tra i sardi ma, anche nell'Ancona, sarebbe stata tutta da giocare. Personalmente, avendo poca elevazione, la terra rossa mi penalizzava parecchio. Ricordo Aldo e Maurizio che invece saltavano come grilli. “Bacus” grande allenatore!
Quando arrivammo a Roma Termini, in attesa che qualcuno ci venisse a prendere, conoscemmo la squadra del Belluno. Eravamo un po' spaesati.
Il loro alzatore disse al Mago: “Noi abbiamo superato squadre molto più forti di noi per arrivare fin qui”.
Rispose il Mago: “Ma voi come giocate?”. Il bellunese: “Noi giocheremo di tattica. E voi?”. Mago: “Noi di forza”. Più avanti Pisa-Belluno: 2-0 con dimostrazione di forza.
Flavio Galizi: “Hai ragione Gianluca, chissà... Comunque quanto ci divertimmo. Aldo e Gianluca giocavano al centro. Quando affrontammo Sassari, quelli sembravano i nostri babbi: c'era gente con i baffi. Gianluca Ruglioni aveva un polso d'oro. Carlo Bachi nonostante volesse fare il coach, con tutto l'impegno possibile, era diventato uno dei nostri. Che bellezza.
Paolo Giannoni giunse nella capitale dopo cinque vittorie consecutive dei suoi allievi: “Pensare che, per dare un esame ad Architettura ero rimasto a casa, perché quella squadra la allenavo io. Inventammo la “mezza”. La schiacciavano Aldo e Gianluca se ricordo bene”.
Antonio Martini: “Se non si faceva male Aldo, nella partita con Ancona, andavamo in finale. Era una squadra composta da amici, che non avevano paura di niente e tecnicamente al top. Paolo Giannoni, che aveva 21 anni, era ottimo allenatore, come Carlo Bachi suo sostituto. Era una squadra affiatata. Orgoglioso di esserne stato il capitano. Centrali come Gianluca e Aldo non ce n'erano in Italia, anche per la loro intelligenza pallavolistica. Non ce n'era per nessuno. Il Sassari di Glauco D'Oriano vinse con atleti fuori età. Se con noi avesse giocato Marco Boldrini avremmo vinto. L'infortunio di Aldo Grossi fu penalizzante”.
Alessandro Maggini: “Gran bella esperienza. Un sincero pensiero per il mitico Yomo (Carlo Pistolesi)".
Aldo Grossi: “Grandi vittorie, tante risate, ma quante ne "prese" il Mago da quello di Belluno”.
Risposta del Mago:” Penso che quello lì, tornò a Venezia, anzi che a Belluno, da quante ne prese!”. In effetti il Mago non permise niente al malcapitato pallavolista veneto.
Ad accompagnare i ragazzi giunse anche l'allora segretario biancorosso Piero Conservi: “Chi vi accompagnò come dirigente della Società? Grandissima soddisfazione: ragazzi d'oro ed una squadra stupenda. Antonio Martini ti ricordi la faccia di Magagnini (dirigente federale), a tavola, dopo quel “rumore” un po' troppo forte?”.
Antonio Martini: “Magagnini sentì la “legnata”; si girò ma, con grande stile, non disse niente. Io mi pisciai quasi addosso, dalle risate”.
La parola ad una tifosa dell'epoca, Arianna Battini: “Avevate il miglior tifo femminile della Toscana. Volete paragonare la tifoseria santacrocese a quella empolese o sanminiatese? Sà ‘osa, e ci correva un bao... Io mi picchiai due volte contro la Folgore. Mi ricordo anche con chi. Maremma gatta, che tempi!”.
Concludiamo qui la carrellata dei ricordi, facendo presente che in quell'estate del 1972 la storica A.S. “Lupi”, presieduta dall'ingegner Sergio Gronchi, tappezzò Santa Croce di manifesti bianchi con la scritta rossa, per onorare l'impresa di quei ragazzi che, a Roma, avevano rappresentato alla grande la provincia di Pisa e la Toscana.

Marco Lepri


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