ASPETTANDO L'ANNO NUOVO
31-12-2024 07:50 - News Generiche
Un nevischio gelido si posava ovunque. Pungeva i rami nudi degli alberi, pungeva le siepi, i tetti, le strade deserte e infreddolite.
Tutto ormai sembrava arrendersi a quei fiocchi improvvisi nel buio, avaro di stelle e di luna.
Uno scricchiolio incerto interrompeva il silenzio ghiacciato, un passo consumato su discese e risalite.
Era il passo di un vecchio che avanzava curvo nell'immensità della notte.
Un cappotto logoro lo copriva a malapena, un bastone per sorreggere passi lenti e insicuri, un cappello bagnato appoggiato sulla fronte riparava i pensieri e i pochi capelli rimasti.
Sulle spalle portava un sacco, che sembrava pesante, appoggiato sulle spalle, sobbalzava a ogni movimento.
Dentro c'era di tutto: gioie e dolori, speranze, progetti e delusioni, il lento procedere di un intero anno.
Con il fiato grosso dopo aver tanto camminato, ecco in lontananza una luce, dapprima fioca, poi via via sempre più accesa.
Era arrivato. Ad attenderlo un bimbo vispo e sorridente. “Entra ti aspettavo. Lascia pure il tuo sacco e riposati, hai tanto faticato e il viaggio è stato lungo. Fra poco sarò io a partire.”
Solo queste parole, un saluto frettoloso, il tempo implacabile stringeva e poi via.
Dalla porta aperta una folata gelida investì la stanza e il vecchio, una piccola ombra si allungò leggera nella notte e subito sparì.
Patrizia Bianconi
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