BABBO NATALE CHE VIENE
22-12-2025 15:00 - News Generiche
Il cielo grigio e l’aria umida di pioggia scandiscono questi giorni d’attesa.
Ormai manca poco al giorno più dolce dell’anno e, questo poco tempo, sta diventando una corsa agli ultimi regali, preparativi per la casa e la tavola, acquisti all’ultimo minuto, una corsa frenetica e, talvolta, eccessiva.
E fra nastri, carta colorata e biglietti d’auguri, c’è chi scrive, invece, la lettera a Babbo Natale e aspetta.
Come è bella la semplicità e l’innocenza dei piccoli, che teneramente si (af)fidano a quel simpatico signore vestito di rosso, dal naso arrossato dal freddo, per dar voce ai loro desideri.
Lettere un po' strampalate abbellite di stelle, di brillantini oro e argento, che a Babbo Natale piacciono tanto.
Come è bella l’attesa anche se talvolta sono necessarie bonarie intimidazioni del tipo: comportati a modo, non fare le bizze, riordina i giochi se no Babbo Natale con tutta questa confusione non si avvicina nemmeno.
Sono momenti magici che ognuno di noi durante l’infanzia ha vissuto, che fosse Babbo Natale o il ciuchino del ceppo o altro ancora, secondo la trazione locale, sempre attesa è stata.
Così come il bambino della foto, con indosso il cappellino rosso, rifinito di bianco, che si sente un po' come il Babbo Natale, a cui ha indirizzato i suoi pensieri. Ci piace pensare che gli stia preparando una sorpresa come un disegno o un piccolo regalo che lui prenderà quando lascerà i suoi o soltanto un semplice saluto.
Qualunque cosa sia, porta con sé un fascino unico e ciò che a prima vista può apparire nostalgico, è in realtà vivo ed esprime un’infinita dolcezza che dà voce al chiasso assordante della modernizzazione contemporanea.
L’attesa e lo stupore dell’infanzia…
Patrizia Bianconi
Ormai manca poco al giorno più dolce dell’anno e, questo poco tempo, sta diventando una corsa agli ultimi regali, preparativi per la casa e la tavola, acquisti all’ultimo minuto, una corsa frenetica e, talvolta, eccessiva.
E fra nastri, carta colorata e biglietti d’auguri, c’è chi scrive, invece, la lettera a Babbo Natale e aspetta.
Come è bella la semplicità e l’innocenza dei piccoli, che teneramente si (af)fidano a quel simpatico signore vestito di rosso, dal naso arrossato dal freddo, per dar voce ai loro desideri.
Lettere un po' strampalate abbellite di stelle, di brillantini oro e argento, che a Babbo Natale piacciono tanto.
Come è bella l’attesa anche se talvolta sono necessarie bonarie intimidazioni del tipo: comportati a modo, non fare le bizze, riordina i giochi se no Babbo Natale con tutta questa confusione non si avvicina nemmeno.
Sono momenti magici che ognuno di noi durante l’infanzia ha vissuto, che fosse Babbo Natale o il ciuchino del ceppo o altro ancora, secondo la trazione locale, sempre attesa è stata.
Così come il bambino della foto, con indosso il cappellino rosso, rifinito di bianco, che si sente un po' come il Babbo Natale, a cui ha indirizzato i suoi pensieri. Ci piace pensare che gli stia preparando una sorpresa come un disegno o un piccolo regalo che lui prenderà quando lascerà i suoi o soltanto un semplice saluto.
Qualunque cosa sia, porta con sé un fascino unico e ciò che a prima vista può apparire nostalgico, è in realtà vivo ed esprime un’infinita dolcezza che dà voce al chiasso assordante della modernizzazione contemporanea.
L’attesa e lo stupore dell’infanzia…
Patrizia Bianconi
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