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FIRENZE, 2 ANNI FA SI SCIOGLIEVA IL C.A.V.

07-02-2013 07:36 - News Generiche
Due anni fa si scioglieva il Collettivo Autonomo Viola, questa la storia del gruppo, da un articolo salvato dall´ex sito ufficiale del CAV che ripercorre le tappe del Collettivo dalla nascita.

Nella primavera del 1978, durante una riunione degli ULTRAS VIOLA, alcuni soci espressero insoddisfazione per come il consiglio amministrava il club. I motivi, più che nei risultati, andavano ricercati nel modo in cui il consiglio tendeva un po´ ad escludere gli altri.
Il passo è breve, pochi giorni dopo, non senza averne discusso, un gruppo di ragazzi decise di uscire dagli "ULTRAS" per andare a fondare un altro gruppo: il COLLETTIVO AUTONOMO VIOLA. Insieme a questi ragazzi, nel nuovo gruppo confluirono anche altri da altri gruppi della curva. Come sempre succede, all´inizio le cose non furono facili, il gruppo voleva posizionarsi in Curva Ferrovia per tifare...ma soprattutto per affrontare le altre tifoserie, invece, accettando i consigli degli altri club, si posizionò in fondo alla Fiesole. Il nome AUTONOMO deriva dal fatto che il Collettivo non era iscritto al Coordinamento dei club e questo "status" penalizzava non poco in quegli anni. Nella trasferta di Verona venne esposto, per la prima volta, lo striscione del Collettivo Autonomo Viola con l´aggiunta di "Curva Fiesole", un giglio e un leone che fa la linguaccia (primo simbolo del club), uno striscione bello e lunghissimo. Per l´atteggiamento di sfida e il modo di comportarsi con gli altri club, i problemi non tardarono ad arrivare, il club venne emarginato e furono frequenti le discussioni con gli "ULTRAS", che qualche volta, finirono in violente scazzottate. A queste difficoltà iniziali se ne aggiunsero altre come quelle della sede, della cassa e di una posizione più centrale per lo striscione. Lo striscione del Collettivo, infatti, in questi anni cambiò diverse posizioni prima di trovarne una stabile; cosi anche per il ritrovo che, per un breve periodo, venne ospitato nella sede del 7Bello. Vennero anche stampate le prime sciarpe del club (ancora lontane dall´avere l´indiano come simbolo). I contrasti con gli altri club che caratterizzarono le primissime fasi della vita del Collettivo, si fanno più tenui grazie anche alla stima che piano piano il gruppo si guadagna nell´ambito della curva. Il "Collettivo", infatti, venne coinvolto in decisioni importanti come quella del gemellaggio che i Boys S.A.N dell´Inter, vennero a chiedere nel ´79. Si trova anche una collocazione stabile al centro della curva accanto a gli ULTRAS.Con l´avvento dei Pontello alla guida della Fiorentina, dopo anni di grigiore, nella stagione 81/2 finalmente la squadra torna ad essere competitiva e in grado di lottare per qualcosa di importante, l´euforia è grande, il club, cresce e si distingue per le fumogenate massicce con cui colora sempre il suo pezzo di curva. Comincia a farsi importante la presenza in trasferta del "Collettivo" (come quella di Roma). In molte partite fuori casa si registrano scontri con le altre tifoserie tra le quali Cesena, Ascoli, Torino (Juve) e Cagliari dove sfuma il sogno tricolore della Fiorentina. I due anni seguenti alla grande delusione, si rivelano totalmente diversi da come ci si poteva immaginare alla vigilia, la squadra è deludente e la curva perde il gruppo leader degli "ULTRAS" in seguito agli incidenti di Fiorentina-Roma dell´83. Sempre in quell´anno si registrarono scontri rilevanti anche nelle partite con il Genoa e il Pisa oltre che nelle "classiche". Nel momento in cui la curva perde la sua leadership e si viene a creare una sorta di vuoto di potere, il "Collettivo", che per importanza era già il secondo gruppo della curva, comincia a consacrarsi sempre di più come gruppo leader. Il club, nel frattempo, continua la sua crescita e raccoglie sempre più ragazzi sotto la propria ala, tra questi anche i ragazzi di Campi Bisenzio che formano un nuovo gruppo destinato a far parlare molto di se: l´ALCOOL CAMPI. Questo gruppo ha uno striscione e del materiale autonomo rispetto al "Collettivo", ma, si appoggia totalmente e lo sostiene in pieno, per quanto riguarda le questioni organizzative. L´ALCOOL CAMPI rappresenta un gruppo "sui generis", sia per la Curva Fiesole, sia per quegli anni in generale, non numerosissimo ma compatto è l´ala estrema della curva. I contrasti all´interno della "Fiesole" non mancarono specialmente con un gruppo nato da poco: i "Giovani della Fiesole", ma la loro vita è molto breve infatti vengono malamente spodestati. A questo punto il Collettivo si stabilisce nel cuore della curva, assumendo in tutto e per tutto la funzione di gruppo guida. Oltre che per questo motivo, quegli anni sono importanti per il Collettivo, perché entra nel club un gruppo di ragazzi dell´Isolotto, che, con il loro carisma e le loro "gesta", lasceranno una traccia indelebile nella storia del club e della "Curva Fiesole". Proprio all´Isolotto viene stabilita la nuova sede al vecchio "Bar dei Pini" (che poi diventerà quella storica), da dove, tutt´ora, parte il pullman del "Collettivo" per le trasferte. Il club cresce sempre di più e cominciano a nascere e proliferare le sezioni, vere e proprie appendici vive e pulsanti decentrate da Firenze, tra le più importanti senza dubbio vi sono quella del Valdarno, Quinto e di Pistoia. Da segnalare in questo periodo, la grande coreografia organizzata per il rientro in campo di Antognoni (dopo il secondo grave infortunio che ha segnato la sua carriera). Durante Fiorentina-Bari la" Fiesole" si colora di viola con delle grandi strisceverticali. Tra le trasferte da ricordare troviamo quella di Cesena: dove si registrarono gravi incidenti, quella di Milano: dove ci imponiamo 0-2 sul Milan. Quella di Milano si conferma sempre di più una trasferta particolarmente "sentita" dalla nostra curva. In questo periodo oltre alla cessione di Nicola Berti (allora idolo della curva), avviene anche la cessione della nostra bandiera: Giancarlo Antognoni. Tutto questo accentuerà ancora di più la frattura insanabile che si era creata tra i Pontello e Firenze. Tra i tanti aspetti della vita del Collettivo, in questo periodo c´è anche quello del rapporto con Roberto Baggio, grande speranza per una tifoseria in grave crisi d´astinenza di vittorie. Baggio per tutti è l´erede designato di Antonio nel cuore dei tifosi, per alcuni ragazzi del Collettivo era più che un giocatore della Fiorentina, era un amico, dato che gran parte del tempo libero lo passavano insieme. La squadra nella stagione 88/9 torna ad essere competitiva e a regalarci qualche soddisfazione in più, si qualifica per un posto in Coppa UEFA ed esprime un bel gioco. Questa stagione, se da un lato segna un bel periodo per il nostro tifo con una grande annata su tutti i campi (e fuori...), dall´altro assesta un duro colpo alla curva con la chiusura dell´ALCOOL CAMPI in seguito al lancio di una bottiglia molotovcontro un treno di tifosi bolognesi. La stagione successiva viene caratterizzata dal rifacimento dello stadio in vista dei mondiali del ´90 che ci costringerà a giocare gran parte della stagione a Perugia e da una indimenticabile partecipazione alla coppa UEFA, persa in finale contro la Juve. Questo ci porta a fare le prime esperienze europee, tra tutte le trasferte di Madrid, Kiev, Sochaux e Auxerre. Sul fronte del campionato, invece, ci salviamo all´ultima giornata. La contestazione nei confronti del Conte Pontello dura per tutto l´arco della stagione (memorabile la manifestazione per le vie cittadine e, prima volta, la diserzione in massa della "Curva Fiesole" durante Fiorentina-Napoli). La cessione di Baggio alla Juve culmina con una rivolta di piazza che sconvolge Firenze. La Nazionale in ritiro a Coverciano viene letteralmente assediata e ben presto abbandona il ritiro fiorentino. La situazione porta alla cessione della società da parte dei Pontello, comincia l´era Cecchi Gori. Dopo quello che avevamo provato con i Pontello, Cecchi Gori fu accolto trionfalmente, la contestazione e la rabbia lasciò il posto all´entusiasmo. In questi anni il club si distinse per la creazione di alcune tra le più belle coreografie del nostro tifo e dell´intero panorama ultras. Su tutte, la coreografia dei monumenti in occasione di Fiorentina-Juventus 90/1 (il giorno del ritorno di Baggio a Firenze).



Lo stadio si colora tutto di viola e dalla curva Fiesole emerge il profilo dei monumenti di Firenze, frutto di un lavoro faraonico e calcolato al centimetro per una perfetta riuscita, l´idea sarà lo spunto per coreografie simili in Italia e in Europa. A dispetto delle prestazioni della Fiorentina, il club continua a crescere, anche se non mancano le difficoltà e i guai con la giustizia. Infatti anche in queste stagioni si registrano molti scontri, come quelli con Juve, Milan e Roma che avranno pesanti strascichi giudiziari. Nello stesso periodo, dopo qualche anno di gelo, finisce definitivamente e con l´aggiunta di un episodio infamante, che non rende certo onore a questa tifoseria il gemellaggio con la Sampdoria.La stagione 92/3 è la più anomala in assoluto e anche la più amara, la squadra dopo una prima parte esaltante conclude il campionato con un´incredibile retrocessione in Serie B. Risultati rocamboleschi (lo Stadio Olimpico che festeggia l´Udinese...) e arbitraggi sospetti fanno pensare ad una vera e propria punizione nei confronti della società ma soprattutto dei tifosi. Infatti lo strappo nei confronti della Federazione, apertosi qualche anno prima, si è notevolmente allargato in occasione della partita amichevole ITALIA-MESSICO giocata a Firenze, dove la Curva Fiesole fischiò la nazionale. Ovviamente non tutta la colpa della retrocessione può essere imputata agli "altri", anche i nostri professionisti si comportarono in modo indegno, Molte trasferte a fine campionato si trasformarono in veri e propri esodi per tentare il tutto per tutto, ma non ci fu niente da fare si finisce in Serie B. In questo periodo i ragazzi all´interno del club di Scandicci, pur rimanendo al "Collettivo", cominciano ad identificarsi nel "Marasma" esponendo in seguito anche lo striscione. La Serie "B", a noi tifosi sconosciuta, ci fa conoscere campi come Palermo, Acireale, Andria, Ravenna ecc...(pensavamo veramente di aver toccato il fondo) ma anche in quelle occasioni il gruppo dimostrò tutto il proprio valore, presenziando a testa alta ogni trasferta. Non mancarono incidenti neanche in questa stagione, specialmente nella gara di Pisa, quando la gara viene addirittura sospesa. Non mancarono neanche contatti con "nostre vecchie conoscenze" come i gobbi, che si presentarono a Monza armati di tutto punto per tenderci un agguato, ma anche in quell´occasione non riuscirono a fare granchè. Finisce il campionato, ma nessuno festeggia, solo un gigantesco striscione viene esposto SERIE B: BRUTTE PARTITE STADIO PIENO, GRAZIE FIRENZE. Il ritorno nella massima serie ci regala una stagione veramente intensa sotto tutti i punti di vista. Il club dopo le esperienze maturate negli anni arricchite e forgiate dall´esperienza raccolta nelle ultime travagliate stagioni, si presenta all´appuntamento in grande spolvero, una bella curva e trasferte degne di nota.Cresce sempre di più anche la voglia di misurarsi con le altre tifoserie e le occasioni non mancano come a Torino e Brescia, dove si sfida la tifoseria di casa sul proprio terreno, ambedue le volte a testa alta. Per quanto riguarda quella mattina a Brescia si ricorda come una delle più belle e leali scazzottate che il Collettivo abbia mai fatto, degna da tutte e due le parti della vera mentalità ultrà, che, oltre la logica rivalità esistente tra le nostre tifoserie, ha fatto crescere il rispetto reciproco già esistente. A Torino, in una situazione analoga, con un avversario differente e mille volte più infame, vengono accoltellati due ragazzi di Firenze. Questo tema sarà drammaticamente riproposto dopo la morte di un tifoso genoano, che porta il movimento, dopo il primo storico raduno genovese, ad una riflessione generalizzata. Scontri si registrano anche in altre partite e in occasione della trasferta di Foggia, il nostro pullman, in sosta all´Autogrill di Montepulciano, si imbatte in 3 pullman di romanisti, risultato il nostro pullman viene condotto in questura mentre i romanisti sono liberi di andare...il pullman viene tutto "daspato". La stagione 95/6 ci regala un buon piazzamento ma soprattutto la conquista della Coppa Italia con la storica e agitatissima finale di Bergamo. Durante la stagione, la curva si veste a festa per Batistuta dedicandogli una statua e una coreografia con i colori dell´Argentina, Firenze ha ritrovato un idolo da osannare, non accadeva dai tempi di Baggio. La conquista della Coppa Italia ci apre le porte della Coppa delle Coppe che, con una lunga e avvincente cavalcata attraverso l´Europa (memorabili le trasferte di Bistrita, Lisbona) ci porta alla semifinale con il Barcellona, dove 5000 fiorentini in Catalogna, fanno veramente venire i brividi. La grande illusione dura fino alla gara di ritorno, quando veniamo eliminati. Purtroppo, questa stagione per il club è importante anche per la crisi che si venne a creare al suo interno; la generazione cresciuta all´interno del club all´ombra dei vecchi, memore delle imprese degli anni passati, freme e si propone con forza per la leadership del gruppo. I vecchi si decentrano un po´ dal club lasciando campo libero a questa generazione. La nuova leadership cerca di rilanciare la "vecchia politica" riorganizzando le trasferte in massa con treni e pullman. Dopoun primo periodo dove le difficoltà non mancarono le cose sembravano andare per il verso giusto, fino a quando, prima della partita Fiorentina-Juventus, il pullman della squadra bianconera venne fatto bersaglio di una sassaiola . Il giorno dopo scatta una vera e propria retata che porta al fermo di molte persone. Il Collettivo, nel suo direttivo, è praticamente decapitato, si parla di chiudere il club. Proprio quando il club è sull´orlo del baratro, tornano in prima fila i "vecchi", capitanati dal Leader di sempre: Passarella. Le polemiche e i vecchi rancori non mancano, la generazione dei giovani che tanto coraggio e valore aveva dimostrato esce sconfitta, soprattutto sul piano organizzativo. Pochissimi ragazzi di questi rimangono nel club, alcuni abbandonano per scelta altri costretti da "daspo" e denunce. Con questa situazione, le file del club assottigliarono drasticamente, il club fece, comunque fronte a tutti i suoi impegni, mantenne la leadership della curva e in cosi esiguo numero riusci addirittura a rafforzarla. Le difficoltà continuarono per le due stagioni successive in modo marcato, poi piano piano, la situazione cominciò a normalizzarsi. Con le stagioni di Trapattoni e la partecipazione alla Champion´s League di cui ricordiamo le memorabili trasferte di Londra e Manchester ritorna l´entusiasmo. Nel periodo successivo, altri ragazzi, che poi si inseriranno nel nucleo portante del club, vennero al "Collettivo", uscendo da altri gruppi della curva, comincia un´altra vera e propria rinascita. Al termine di questa stagione ha inizio la grande svendita, preludio dell´anno più amaro della nostra storia.Cecchi Gori cede Batigoal e comincia la contestazione che si protrarrà per ben 2 anni, le acque sembrano calmarsi un po´ con la conquista della Coppa Italia, ma subito dopo con la cessione di Rui Costa e Toldo riprende come e più di prima. Non vengono appesi più gli striscioni dei club, ma solamente uno con scritto CECCHI GORI VATTENE , due anni di manifestazioni (l´ultima, una fiaccolata notturna, coinvolge circa 30.000 persone!), due anni di bugie, illusioni e una retrocessione. La contestazione fù stata una scelta difficile, osteggiata dagli altri tifosi fino a che l´irreparabile non è stato sotto gli occhi di tutti, il "Collettivo" sostenne la sua posizione dal primo momento sino all´ultimo. Tutto questo senza dimenticarci che, anche questa volta, oltre alle colpe assolute di Cecchi Gori, i "professionisti" che scesero in campo ebbero un ruolo determinante. Si finisce in B ma l´umiliazione più grande, quella veramente incredibile deve ancora arrivare. Dopo molti rinvii, la nostra Fiorentina non riesce ad iscriversi al campionato per i debiti accumulati e di fatto è fallita.Questa rappresenta una vera e propria umiliazione, che né la tifoseria, né la città meritavano. Davanti a questa situazione, molte tifoserie, oltre a quelle amiche, ci hanno dimostrato tutto il loro rincrescimento sincero per quello che ci stava succedendo e ancora una volta, abbiamo distinto chi veramente merita il nostro rispetto e chi no. Tifoserie come bresciani e milanisti e altre, ci hanno dimostrato tutta la loro solidarietà, mentre altri hanno esultato ricoprendosi ancora di più di ridicolo, confezionando anche striscioni per l´occasione. Il Sindaco con l´Assessore allo Sport, costituirono, in fretta e furia, una nuova società, per tentare il tutto per tutto. Venne adottato il nome provvisorio di "Florentia Viola" e ci venne accordata l´iscrizione alla Serie C2. L´entusiasmo si riaccese subito, la società viene rilevata da Diego Della Valle e dal nulla, la prima partita ci vide opposti al Pisa per la Coppa Italia di Serie C. Quasi nessuno conosceva i nomi dei giocatori che scendevano in campo, ne si aspettava di assistere ad una bella partita, ma 30.000 persone riempirono le gradinate, per dimostrare a tutti che cosa è Firenze. Da quella notte di Agosto cominciava la nostra nuova storia, fatta di C2, di avversari sconosciuti, inizialmente di sconfitte clamorose e infine di un giusto e meritato trionfo. In questa stagione il club riacquista incredibilmente asseto e forza incredibili, le file si ingrossano oltre ogni più rosea aspettativa. Ogni domenica i campi della C2, da Gualdo a S.Marino, sono invasi da migliaia di tifosi viola, vere e proprie dimostrazioni di attaccamento alla squadra, che provocano non pochi problemi agli organizzatori. In molte occasioni le squadre avversarie devono giocare la partita in campo neutro per problemi di capienza e di ordine pubblico. Proprio durante una di queste trasferte in campo neutro, a Lucca contro il Castelnuovo Garfagnana, alla stazione di Firenze, il grosso dei tifosi viola incontra casualmente un treno di laziali diretti a Verona, respirando il sapore delle vecchie rivalità ...Questa stagione coincide anche con il 25° anno dalla fondazione del club, che viene festeggiato con una bellissima coreografia. La curva si tinge con i colori del "Collettivo", Narciso Parigi dona al "Collettivo" i diritti dell´inno della Fiorentina. Non mancano i momenti difficili, come gli incidenti di Imola e la sconfitta di Grosseto, ma il Collettivo c´è sempre nella buona e nella cattiva sorte e riveste, oggi più che mai, il ruolo di leader assoluto e indiscusso all´interno della curva. Il resto è storia che deve essere ancora scritta...

7 febbraio 2011, il comunicato ufficiale dello scioglimento del CAV

CON DECISIONE UNANIME IN DATA 5/2/2011 IL COLLETTIVO AUTOMO VIOLA HA DECISO DI SCIOGLIERE IL GRUPPO.

DA OGGI IN POI NESSUNO VEDRA´ PIU´ IL NOSTRO STRISCIONE APPESO NEGLI STADI.

PER PRENDERE QUESTA DECISIONE ABBIAMO RITENUTO GIUSTO E DOVEROSO AVVISARE ANCHE TANTI RAGAZZI CHE,ANCHE SE ATTULMENTE NON FACEVANO PIU´ PARTE DEL GRUPPO,NEGLI ANNI PASSATI HANNO AVUTO COME NOI UN RUOLO IMPORTANTE NEL CREARE LA STORIA DEL NOSTRO GRUPPO E QUINDI CI E´ SEMBRATO INDISPENSABILE ASCOLTARE ANCHE LA LORO OPINIONE.

PER AMORE DI FIRENZE E DELLA FIORENTINA ABBIAMO SEMPRE DATO IL MEGLIO DI NOI STESSI CREANDO DELLE GRANDI AMICIZIE CHE RESISTONO ALL´USURA DEL TEMPO E CHE SONO SICURAMENTE FRA LE COSE PIU´ BELLE CHE CI SONO CAPITATE NELLA NOSTRA VITA E CHE HANNO PERMESSO AL NOSTRO GRUPPO DI RENDERE LA NOSTRA CURVA FIESOLE FRA LE PIU´ BELLE E RISPETTATE NEL PANORAMA DEGLI ULTRAS ITALIANI.

RINGRAZIAMO QUINDI TUTTI COLORO CHE HANNO CONTRIBUITO IN QUALSIASI MODO A RENDERE GRANDE LA NOSTRA STORIA.

FIERI DI QUESTO MITO....ORGOGLIOSI DI AVERLO VISSUTO

C.A.V. 1978

[Fonte: Dodicesimouomo]

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