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IL RECORD AMARO DELLO JUVENTUS STADIUM

30-01-2013 07:35 - News Generiche
No, come stadio modello, che indica la strada verso la civilizzazione del calcio italiano, non ci siamo. E non è un problema di qualche esagitato o di un periodo particolarmente turbolento. No. E´ arrivato il momento di dire che allo Juventus Stadium, primo stadio italiano di proprietà, progettato e gestito anche seguendo le indicazioni del Viminale, c´è qualcosa che non funziona. Troppi episodi e troppo spesso.
Un record poco invidiabile di sanzioni che mette la Juventus per il secondo anno consecutivo in cima alla classifica delle tifoserie "cattive".
Il record è nella cifra: 203.000 euro di multe sin qui collezionate per colpa dei propri sostenitori di cui 172.000 in occasione di gare interne e 31.000 per intemperanze in trasferta. Troppo davvero per un impianto in cui l´opera di prevenzione, filtraggio, vigilanza e repressione dovrebbe essere facilitata da tecnologie moderne, organizzazione dei settori e presenza di steward professionisti.
Invece non è così. A Torino in questa stagione è successo di tutto e già nel campionato dello scudetto la Juventus era finita ultima (20° su 20) nella classifica ufficiale della Lega Calcio per sanzioni dovute al comportamento delle tifoserie.
La Juventus ha preso multe in 7 delle 12 gare casalinghe di questo torneo (1 su 2 in Coppa Italia) e ben 4 volte (3°, 14°, 18° e 20° giornata) ha evitato la sanzione per l´utilizzo di materiale pirotecnico proprio grazie all´attenuante della collaborazione con le forze dell´ordine.
Poi ci sono stati "lanci di palline di cartone verso un Arbitro addizionale" (Juventus-Inter), "sputi agli Ufficiali di gara colpendoli al volto e sulla divisa" (Juventus-Genoa), "striscioni ingiuriosi verso la squadra avversaria" (sempre Juventus-Inter e Juventus-Napoli), la vergognosa scritta su Superga del derby contro il Torino ("insultante per i tifosi avversari e per la memoria di ogni sportivo... striscione di una ventina di metri esposto per una decina di minuti fino a rimozione degli stewards su disposizione della società").
Poi c´è il capitolo cori, costati fin qui 65.000 euro di multa alla Juventus. Cori contro il Napoli e inneggianti al Vesuvio ("discriminazione territoriale") in un crescendo nelle ultime settimane, cori contro Zeman ("discriminazione etnica") e giocatori di colore in occasione della trasferta a San Siro ("discriminazione razziale").
Dal 3 novembre lo Juventus Stadium (nella foto) è sotto diffida.
Dal giorno dei 50.000 euro dopo le intemperanze nella notte della sconfitta contro l´Inter, record eguagliato dopo Juventus-Genoa. In trasferta ci sono i fatti incresciosi di Firenze (5° giornata) così descritti dal Giudice sportivo: "Sanzione di 20.000 euro per avere un gruppo di sostenitori fatto irruzione in un bar all´interno dello stadio, forzando la porta di ingresso, danneggiando gli arredi e asportando alcune confezioni di prodotti". Spesa proletaria e assalto che si è ripetuto a Parma all´esterno del Tardini qualche mese più tardi.
Un curriculum che vale la pena ricordare non perché altrove non capiti nulla, ma perché lo Juventus Stadium è indicato dallo stesso Viminale come il laboratorio del buon calcio, il modello che dovrà avvicinare l´Italia all´Inghilterra e alla Germania. Non a caso l´Osservatorio sulle manifestazioni sportive ha spesso sottolineato l´ottima collaborazione instaurata con la Juventus.
Fin qui non si hanno notizie, però, di interventi repressivi. Era stata annunciata l´identificazione dei tifosi responsabili dello striscione su Superga. Nulla. Ecco perché è bene accendere un riflettore sulla situazione. La Juventus e il calcio italiano meritano di vincere la partita del clima differente negli impianti di nuova generazione. Questo record è un campanello d´allarme da non sottovalutare.

[Fonte: Juve Channel]

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