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IN CINQUE DELLA "FOSSA" PRESENTI AD AVERSA, IL RACCONTO DI "MAU"

13-11-2017 06:26 - News Generiche
Si sono presentati in cinque (nella foto), con lo striscione da trasferta della Fossa, al PalaJacazzi di Aversa, dopo aver deciso di esserci a tutti i costi.
La gara poteva avere un´importanza basilare sulla via della possibile qualificazione alla Coppa Italia. I "Lupi" erano reduci da due vittorie consecutive e, ottenendo la terza, si potevano raggiungere i quartieri alti della classifica e quel quarto posto valido per dare il definitivo assalto, una settimana dopo, all´accesso alla coppa.
La Kemas Lamipel ha vinto per 3-0 e quei mille chilometri "di fede" sono volati via leggeri come non mai.
Quei cinque hanno avuto ragione: Mau si è presentato con lo striscione personale "Mau c´è", Pozzo e la sua promessa sposa Sara, figlia di Fabio (presente) e Tania hanno chiuso il cerchio dei presenti.
La società era rappresentata dal consigliere Sergio Rosati.
Per quei cinque della Fossa, partenza intorno alle 10,30 con destinazione Aversa. Viaggio comodo e destinazione raggiunta con largo anticipo.
Stupore fra i giocatori e lo staff tecnico biancorosso, vedendoli entrare e mettere lo striscione; raccomandazioni di rito e un "Dai, ragazzi!", che la diceva lunga sulle aspettative dei supporters conciari.
Quelli della Curva, finora, hanno sempre seguito la squadra in campionato in tutte le trasferte.
"Ne è proprio valsa la pena - ha commentato Mau a fine gara - siamo felicissimi. Mi sente la testa dal frastuono provocato dai tifosi di casa.
Non voglio far polemica, nè tantomeno offendere nessuno, me ne guarderei bene. Dico soltanto che, iniziare una partita con lo stesso ritmo incessante, servendosi di 7/8 fra rullantini e tamburi, più due piatti, ripetendo sempre lo stesso ritmo di battuta, non lo si può chiamare tifo.
Mai un coro, mai una variazione sul tema, un attimo di respiro. Mai.
Un set dopo l´altro, fino alla conclusione di ognununo di questi, sempre con lo stesso incedere.
Nel terzo set, in una decina, sono scesi giù a bordo campo, dalla parte dei nostri giocatori, continuando nella loro sarabanda. Non è servito a niente perchè i padroni di casa hanno conquistato solo 14 punti.
Se c´era una squadra che doveva rifiatare, riordinare le idee, scambiare qualche opinione, quella era la loro e non la nostra che, a quel punto, era ormai padrona della situazione.
Ripeto, la mia è una semplice constatazione. La gente di Aversa è stata molto corretta ed ospitale. Da tifoso di vecchia data, esprimo la mia opinione, dicendo che tanta generosità, alla fine, può avere un affetto boomerang sulla squadra di casa.
Noi - ha concluso Mau - abbiamo fatto partire due o tre canti ma non è serito a niente. E´ stato bella cosa alla fine, quando la squadra è venuta a salutarci e Totire mi ha abbracciato.
Stavolta nella foto con la squadra, a fine gara, ci siamo andati anche noi. Bello davvero, una gioia.
Ora siamo quarti, c´è la possibilità di entrare in Coppa Italia, ci aspetta una settimana di organizzazione totale per la partita di sabato prossimo con Alessano; forza e avanti".
Quei cinque sono tornati a Santa Croce, all´incirca verso le 1,30 della notte. Pioveva forte e la stanchezza era tanta.
Mille chilometri non di certo buttati per i Magici, rientrati anch´essi alla base con quel 3-0 in loro favore, colto sempre ad Aversa, nel lontano campionato di A2 1983-84.
E´ stata dolce la notte biancorossa.
Oggi può anche piovere tutto il giorno: il morale è quello di una splendida giornata di sole!

Lemar per Sito F.d.L. 1977 - (Ti fa stare bene - Caparezza)

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