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"IN CURVA E NEI QUARTIERI DEI NOSTRI COLORI NE ANDIAMO FIERI"

20-09-2012 06:59 - News Generiche
Il comunicato della curva nord labronica.
In questa città gli organi di informazione ci hanno abituato alle più fantasiose notizie sostenute e utilizzate da una schiera di personaggi (veri o presunti) che si sentono autorizzati a dire qualunque cosa non appena si parla di Curva Nord.
Ormai siamo abituati a scribacchini e commentatori che si fanno grandi e conquistano i loro 10 minuti di celebrità con commenti, articoli e discorsi sul calcio a Livorno!
Per questo crediamo sia il momento di intervenire per chiarire in maniera definitiva alcune questioni, sapendo che il tentativo di ricreare in curva un minimo di entusiasmo ci avrebbe esposti a strumentalizzazioni ed attacchi.
Chi si è ritrovato intorno alle parole d´ordine: "IN CURVA E NEI QUARTIERI DEI NOSTRI COLORI NE ANDIAMO FIERI" non ha cercato ne di creare nuovi gruppi ne di lasciarsi dietro le spalle la nostra storia.
Riteniamo che la curva sia una piazza, una parte importante della città dove tentare di ricreare, prima di tutto, appartenenza e una socialità ormai uccisa dai poteri sportivi, politici e repressivi. Quella appartenenza violentata dalla gestione Spinelli in campo calcistico; dalla crisi, dai partiti di questo regime economico e dalla repressione in campo politico e sociale.
Una appartenenza che non si può fidelizzare, tesserare o rendere merce da vendere!! Una socialità che non si può reprimere con le denunce contro chi esprime opinioni o lotte con uno striscione o un coro!
La curva non è un mondo a parte ma è specchio di una città che non riesce ad alzare la testa di fronte agli eventi che stanno minando le vite di tutti noi.
Per questo ci fa ridere chi considera lo stadio come una parentesi ludica rispetto a tutto quello che accade fuori e i commenti di chi punta il dito moralizzatore contro chi, DA SEMPRE, è stato in prima linea nella solidarietà attiva nei confronti di terremotati, di lavoratori e nelle lotte portate avanti in città e non solo!
Conosciamo bene le contraddizioni del calcio moderno, la scomparsa dei giocatori "bandiera", la fine di un calcio come lo avevamo conosciuto e amato in tempi passati.
Riteniamo però impensabile fare divenire "terra di nessuno" o un palcoscenico per raduni paràfascisti un luogo che ci appartiene, NOSTRO!
Perchè prima di ogni altra considerazione il Livorno (calcio) e Livorno (città) SIAMO NOI!!!

[Fonte: Senza Soste]

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