LA CINQUECENTO DI MARIA
20-05-2025 06:15 - News Generiche
La prima volta che salimmo sulla Cinquecento di Maria (la mamma di Sandra) sussultammo di gioia, frequentavamo i primi anni dell'istituto magistrale.
Mille raccomandazioni di prudenza ci echeggiavano in testa; in quattro, due davanti e due dietro: il mangiadischi con la musica in sottofondo, avrebbe allietato l'insolita uscita.
Sandra infilò la chiave e tirò la levetta d'accensione, lenta la macchina partì. I nostri sogni ci apparvero in un unico colpo d'occhio, sospesi, intraprendenti, ingarbugliati, infiniti come il sole che entrava coraggioso dai finestrini abbassati, mentre a squarciagola cantavamo i ritornelli delle canzoni.
Si trattava di percorrere poche decine di metri nella strada privata dove alcune di noi abitavano dopo aver intimato ai più piccoli di mettersi da parte. Avanti e indietro, fino alla catena che delimitava (ancora oggi è così) un'entrata, mentre l'altra consentiva l'accesso ai residenti.
Oltre la catena si aprivano polverosi viottoli di campagna, uno di questi conduceva alla fattoria Della Bianca.
E poi campi di grano, fiori, alberi e il crepitio delle canne di bambù.
Ogni volta l'entusiasmo cresceva, ci sentivamo grandi, fino a che, un'idea un po' troppo intraprendente segnò la fine di tutto. Arrivate alla catena decidemmo, infatti, di alzarla, ciò avrebbe permesso di superare quel confine che a nostro avviso ci stava un po' stretto.
Una tentazione a cui non resistemmo: la catena su, lasciò passare la macchina e tutto fu immenso, pieno di sole, di odore d'erba, di rondini. Durò poco, solo alcuni metri.
Maria, nel frattempo, era stata avvertita della nostra bravata e, infuriata come non mai, veniva a passo svelto verso di noi, con indosso le ciabatte e il grembiule, tanta era stata l'urgenza di far presto.
L'indice puntato e parole di rimprovero ci riportarono immediatamente indietro.
Passi lenti e strascicati, mentre gocce di sudore ci bagnavano il collo che la brezza di maggio tentava inutilmente di asciugare.
Ognuna a casa propria fu l'ordine indiscusso, l'avventura era finita. Solo con la patente ci sarebbe stato un seguito.Patrizia Bianconi
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