NEL RICORDO DI YARA
01-03-2011 22:23 - News Generiche
Pala Parenti, domenica di un pomeriggio piovoso, quasi di fine inverno, con la NGM Mobile che incontra la Canadiens Mantova; i giocatori hanno finito il riscaldamento e stanno indossando la maglia ufficiale per iniziare la gara.
Lo speaker presenta le due formazioni: gli spalti, visto il "tempo da lupi", sono sufficientemente gremiti.
Il pubblico applaude alla presentazione della squadra biancorossa e, come sempre, una musica molto ritmata e "carica", fa da sfondo a questo preludio.
Frattanto in Curva qualcosa di sta muovendo e, in poco tempo, s´innalza un "due aste" con su scritto: NOI TI SALUTIAMO COSI´.
Sotto la scritta ecco che quattro ragazzi sorreggono quattro enormi cuori di cartone bianca: sul primo c´è una "ipsilon", sul secondo una "a", sul terzo una "erre" e, sul quarto, una "a" per un solo nome notissimo a tutti: YARA (nella foto di Marco Bonucci).
La partita sta per avere inizio, la musica viene sfumata ed il pubblico che stava applaudendo gli atleti continua a farlo ancora. Uno ad uno tutto il pubblico presente si alza in piedi con gli applausi che proseguono, mentre gli occhi di molti si bagnano di lacrime.
Il tributo della Curva a Yara sembra non terminare, alimentato forse, da una sorta di rabbia e desolazione, per l´impotenza che ognuno di noi prova, di fronte a scempi come questo.
Una tragedia che, chissà, se riuscirà a risolvere i propri interrogativi. Comunque sia resteranno sempre indignazione e condivisione, due aspetti che trovano spazio anche negli eventi sportivi, a ricordarci che non sempre, la società è indifferente.
Diana Fiorini
Lo speaker presenta le due formazioni: gli spalti, visto il "tempo da lupi", sono sufficientemente gremiti.
Il pubblico applaude alla presentazione della squadra biancorossa e, come sempre, una musica molto ritmata e "carica", fa da sfondo a questo preludio.
Frattanto in Curva qualcosa di sta muovendo e, in poco tempo, s´innalza un "due aste" con su scritto: NOI TI SALUTIAMO COSI´.
Sotto la scritta ecco che quattro ragazzi sorreggono quattro enormi cuori di cartone bianca: sul primo c´è una "ipsilon", sul secondo una "a", sul terzo una "erre" e, sul quarto, una "a" per un solo nome notissimo a tutti: YARA (nella foto di Marco Bonucci).
La partita sta per avere inizio, la musica viene sfumata ed il pubblico che stava applaudendo gli atleti continua a farlo ancora. Uno ad uno tutto il pubblico presente si alza in piedi con gli applausi che proseguono, mentre gli occhi di molti si bagnano di lacrime.
Il tributo della Curva a Yara sembra non terminare, alimentato forse, da una sorta di rabbia e desolazione, per l´impotenza che ognuno di noi prova, di fronte a scempi come questo.
Una tragedia che, chissà, se riuscirà a risolvere i propri interrogativi. Comunque sia resteranno sempre indignazione e condivisione, due aspetti che trovano spazio anche negli eventi sportivi, a ricordarci che non sempre, la società è indifferente.
Diana Fiorini
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