2 OTTOBRE, LA FESTA DEI NONNI

Compariva sulla porta alto e magro, lo ricordo dritto e impettito.
Arrivava sorridente, si portava dietro l'odore di animali e, talvolta, qualche filo di fieno fra le pieghe della camicia.
Si sedeva vicino al camino e accavallava le gambe anche due volte. Noi, intorno a lui, pronti ad ascoltare le storie, fino alla fine senza batter ciglio.
Nonna Maria con il caldano vicino ai piedi, ci guardava e sferruzzava calzini di lana e rammendava pantaloni e camiciole. Dal cesto del cucito uscivano fili e gomitoli, un ammasso di colori, aghi e forbici.
Pomeriggi interi a raccontare e raccontarsi, il nostro mondo era tutto lì.
E oggi? Il mondo si è allargato assai e i nonni ci sono, eccome se ci sono!
Guai se non ci fossero! Sempre pronti, sorridenti e pieni di premure, disponibili, discreti, pazienti, garbati nei modi e sereni nell'anima, perché sanno che, il loro, è un compito delicato, qualche volta difficile, ma estremamente necessario.
Si vedono ai parchi gioco, mano nella mano con i nipoti, oppure all'uscita di scuola a rasserenar gli animi dopo ore di lezione, e ancora, ai campi sportivi, palestre e piscine, con gli zaini in spalla, da una parte a un'altra, a rincorrere il tempo, che diventa sempre più corto.
Bello aver ascoltato quelle storie, imparato a infilar l'ago e perdersi sognando a occhi aperti, davanti al camino acceso!
Bello, anche, camminare a passo svelto con il timore di arrivare in ritardo e guardarli orgogliosi, mentre nuotano nella vasca grande della piscina.
Viva i nonni, che si portano dentro tanti bei ricordi di essere stati nipoti, che ce la mettono tutta, che si emozionano per un mazzolino di margherite, per un disegno, per tutti quei piccoli grandi gesti d'amore che li fa sentire davvero speciali.

Patrizia Bianconi