50 ANNI FA IL PRIMO, GRANDE TRIONFO DEI "LUPI"
18-07-2020 06:25 - News Generiche
Avveniva 50 anni fa. Era l'estate del 1970, un bel periodo per i “Lupi”.
C'era infatti una giustificata euforia, intorno alla squadra cittadina di pallavolo che, dopo 8 anni di vita, aveva compiuto la sua prima esaltante impresa sportiva.
In giugno, i portacolori dell'A.S. “Lupi”, avevano battuto nel memorabile e trionfale spareggio di Firenze, l'Use Empoli per 3-2.
Il presidente Gronchi, il segretario Conservi ed il dirigente Salomone, avevano posato con l'allenatore Comparini, il massaggiatore Martini e tutta la squadra, per la foto della vittoria, nel palazzetto Itis di via Benedetto Dei.
Questi gli atleti: capitan Carlino Falaschi, Marsili, Vezzi, Vivaldi, Branzi, Giannoni, Rovini, Leopoldo Falaschi, Benatti e Del Dotto.
La Santa Croce biancorossa, specialmente quella più giovane, era impazzita per quell'impresa, suggellata dal doppio, successivo impegno in quel di Cecina, dove la Serie C era stata blindata grazie alla vittoria decisiva sull'Iglesias di Cagliari.
Correva l'anno 1970, quello dei Mondiali in Messico, con l'Italia in finale col Brasile di Pelè.
Lucio Battisti intonava “Mi ritorni in mente” e la Formula 3 proponeva “Questo folle sentimento”, rafforzando - specialmente nei “Lupi” più viscerali - il folle sentimento nei confronti del nome del club e quei colori, dopo una splendida promozione, che nessuno di loro avrebbe mai dimenticato.
C'era infatti una giustificata euforia, intorno alla squadra cittadina di pallavolo che, dopo 8 anni di vita, aveva compiuto la sua prima esaltante impresa sportiva.
In giugno, i portacolori dell'A.S. “Lupi”, avevano battuto nel memorabile e trionfale spareggio di Firenze, l'Use Empoli per 3-2.
Il presidente Gronchi, il segretario Conservi ed il dirigente Salomone, avevano posato con l'allenatore Comparini, il massaggiatore Martini e tutta la squadra, per la foto della vittoria, nel palazzetto Itis di via Benedetto Dei.
Questi gli atleti: capitan Carlino Falaschi, Marsili, Vezzi, Vivaldi, Branzi, Giannoni, Rovini, Leopoldo Falaschi, Benatti e Del Dotto.
La Santa Croce biancorossa, specialmente quella più giovane, era impazzita per quell'impresa, suggellata dal doppio, successivo impegno in quel di Cecina, dove la Serie C era stata blindata grazie alla vittoria decisiva sull'Iglesias di Cagliari.
Correva l'anno 1970, quello dei Mondiali in Messico, con l'Italia in finale col Brasile di Pelè.
Lo scudetto era andato al Cagliari di Gigi Riva e la Sardegna non era stata più nella pelle.
Anche a Santa Croce si era festeggiato per quella eccezionale impresa dei “Lupi”, pronti a salire nella terza serie nazionale, sotto la direzione del d.s. Balsotti e la classe, in campo, di Diego Marsili, punto di riferimento per Branzi e compagni.
Era il 1970 ed i Nomadi cantavano “Un pugno di sabbia”. Lucio Battisti intonava “Mi ritorni in mente” e la Formula 3 proponeva “Questo folle sentimento”, rafforzando - specialmente nei “Lupi” più viscerali - il folle sentimento nei confronti del nome del club e quei colori, dopo una splendida promozione, che nessuno di loro avrebbe mai dimenticato.
Marco Lepri
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