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CARO AVVERSARIO (di Uno dei Boys 1983)

26-03-2019 06:29 - News Generiche
Caro Avversario,
all’inizio non volevo neppure risponderti.
Ci ho pensato molto ma, alla fine, non potevo più tenerlo dentro, per cui ti dico questo.
Domenica scorsa ero uno di quei trenta pazzi, o matti e la stessa cosa, che sono venuti al PalaRota.
Pur sapendo che la partita non avrebbe avuto storia e che ci avreste battuti, siamo partiti lo stesso.
Fra noi c’erano persone di tutte le età con varie generazioni presenti.
Persino una signora in stato interessante, che presto darà alla luce un nuovo sostenitore dei “Lupi”.
Solo questo potrebbe farti capire chi siamo e, come se non bastasse, potremmo pure scrivere un libro sulle nostre trasferte, più o meno lontane, nonostante l’altalenante rendimento della nostra squadra, nel corso dei decenni.
Sappi che, negli ultimi anni, abbiamo sopportato due autoretrocessioni dalla A2 in B1, facendoci anche 4 campionati di B1 (dal 2012 al 2016), ma stavamo sempre lì in Curva.
Come ti dicevo, un “libro di trasferte”, in questi 42 anni di vita della Fossa dei Lupi.
E poi, caro avversario, gli anni di tifo ultrà a Santa Croce, sarebbero 48, perché è dal 1973 che esistiamo e tutto è stato fatto per amore dei nostri colori.
Moltissime persone hanno fatto parte della nostra tifoseria organizzata, molte generazioni si sono susseguite nel tempo.
Tutto questo è riconosciuto non solo da noi stessi ma anche da altre tifoserie, sia gemellate (Cuneo) che rivali.
Ciò nonostante, queste ultime, malgrado offese e sfottò, ci hanno sempre portato rispetto, in funzione dei nostri storici trascorsi.
Per alcuni nuovi gruppi, nati in questi ultimi anni, la trasferta al PalaParenti di Santa Croce, è diventata d’obbligo, soltanto per confrontarsi con noi, con quelli che ci sono da sempre.
Quindi caro avversario, quando esponi uno striscione come quello di domenica a fine partita (nella foto), sappi che non hai offeso noi dei “Lupi”, bensì te stesso e il tuo gruppo, dimostrando poca mentalità ultras e poco rispetto per una tifoseria conosciuta in tutta Italia, la cui storia – a differenza di voi – può esser già ritenuta leggendaria.
Caro avversario, non ho altro da dirti, se non che mi sento un eroe e, se a tuo parere, questi 48 anni sono stati monotoni, allora spero proprio che questo duri ancora per molto.
Ciao alla prossima partita, sempre che il tuo gruppo esista ancora.

Uno dei Boys 1983 e, come vedi, son più vecchio di te!


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