CINQUANT'ANNI FA: NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI

A dire il vero quell'anno del lontano 1975, gli esami di maturità iniziarono il 2 luglio, prova d'italiano e il 3 prova di latino.

Per gli orali aspettai il 22 luglio. Fu estratta la lettera P e io fui fra le ultime.

Finita la scuola, dopo i saluti, gli abbracci e qualche giorno di riposo, iniziò la lunga preparazione con una buona dose di ansia destinata ad aumentare giorno dopo giorno.

Si facevano le traduzioni e tracce di possibili temi e si organizzavano quelle che poi sarebbero state le materie da portare agli orali: italiano e filosofia, escludendo la possibilità di un cambiamento con storia o matematica.

La commissione d'esame era composta da tutti professori esterni, solo uno, il membro interno era della classe, l'incarico fu affidato alla professoressa di filosofia.

Cosa ricordo? La paura, la stanchezza, il vento caldo che frugava fra le foglie del fico vicino al terrazzo dove ripetevo di continuo, i tramonti infuocati e le prime ore del mattino, fresche di rugiada della notte, le lucciole che potevo solo guardare, invidiando mio fratello che ogni sera ne cattura un bel po', notti agitate e quella, rubando le parole a Venditti fu notte di lacrime e preghiere.

Mi rivedo impacciata seduta davanti a sconosciuti a cercar il volto della prof di filosofia, ancora di salvezza fra le onde in tempesta.

Le mani sudate che a fatica reggevano la penna per firmare. Gli scritti mostrati, l'esposizione orale dell'argomento scelto e le altre domande e un batticuore intenso.

Poi le immagini si sfuocano, se ne sovrappongono altre, e altre ancora. Ma a questa dedico oggi un pensiero speciale.

E lascio che tutto si smarrisca nell'universo della vita.