29 Marzo 2024
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IL CALDANO E LO SCALDALETTO

09-01-2022 06:54 - News Generiche
Nonna Rina usciva la sera verso le 19, ben vestita e con il caldano vuoto.
Pochi passi e arrivava allo Onarmo, nei locali oggi occupati dalla Misericordia in via Ciabattini e piazzetta di Santa Cristiana.
L'Onarmo (Opera Nazionale Religiosa e Morale degli Operai) era un'organizzazione di assistenza religiosa, sociale, sanitaria ed economica degli operai, fondata nel 1926 e poi sciolta nel 1971.
Questa svolgeva la sua attività tra i lavoratori di ogni tipo di azienda e tra le classi più povere, provvedendo alle mense popolari.
Nonna Rina si faceva riempire di tizzoni ardenti il caldano e, a passo svelto, lo riportava a casa.
Il caldano era un recipiente di terracotta e veniva inserito nello scaldaletto in legno (foto) che serviva a scaldare le lenzuola e a rendere accogliente il letto ed era portato da una camera all'altra, con attenzione, perché tutti ne usufruissero.
Mamma me lo sistemava accanto, sotto le coperte, e subito un dolce tepore si sprigionava.
Immobile osservavo quei piccoli tizzoni rossastri e mi riscaldavo: tutto diventava magico, fino a che gli occhi, vinti dalla stanchezza, si chiudevano e, a malapena, sentivo mamma che portava via il caldano per sistemarlo nel letto di nonna e, infine, nel suo.
Le case di allora erano, infatti, fredde e riscaldate alla meglio con stufe a legna e camini, soprattutto nelle case di campagna.
Il freddo di gennaio e di febbraio imperversava e, spesso, nonna riempiva il caldano anche la mattina.
Giornate gelide, vissute nella cucina, la stanza più calda e, fra odori e fumi di cibo cotto, si mescolava quello della brace e della legna bruciata. La mattina i vetri ghiacciati filtravano una luce spesso opaca e lattiginosa, di un sole che avrebbe scaldato l'aria solo verso mezzogiorno.
Il frigorifero e la televisione sarebbero arrivati più avanti.
C'era la radio che ci informava sui fatti principali, ma soprattutto c'eravamo noi, che ci raccontavamo la giornata, ci confrontavamo, lasciando anche spazio a storie e novelle. In quei momenti c'era tutto il valore della famiglia che noi conserveremo con orgoglio e riconoscenza.

Marco Lepri

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