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IL PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA E I DIK DIK

21-03-2020 06:15 - News Generiche
Quest’anno la primavera è iniziata alle ore 4,50 di ieri, venerdì.
In quel momento esatto il sole ha attraversato uno dei due punti, nella sfera celeste, in cui l'eclittica e l'equatore celeste si intersecano: il cosiddetto punto vernale o equinozio di primavera (l'altro corrisponde all'equinozio d'autunno).
Il sole è apparso perfettamente allo zenit per un osservatore posto all'equatore, e la durata del giorno è stata pari a quella della notte: 12 ore esatte.
La primavera è sempre stata una stagione particolarmente attesa ed è stato cantato cantata continuamente dagli artisti.

SULLE NOTE DEI DIK DIK
Il brano storico dei Dik Dik torna d'attualità tutti i 21 marzo, data riconosciuta storicamente, da tutti, come quella dell’arrivo della primavera.
Si tratta di una poesia metropolitana di Mogol, sottolineata dagli assoli dell'organo Hammond.
All'improvviso, questa canzone, torna d'attualità come tutti gli anni in questo giorno, quando viene tirata fuori dall'album dei ricordi e riappare in tutta la sua suadente armonia e intrigante musicalità.
Ogni anno è così, è inevitabile. Dalla mattina alla sera, le radio la ripropongono come allora, quando uscì e fece subito colpo, arrivando in testa alla Hit Parade condotta dal grande Lelio Luttazzi, che annunciava: "La canzone regina di questa settimana è: Il primo giorno di primavera dei Dik Dik!".
Proprio come oggi, 21 marzo, quando tutti si ricordano di lei e la fanno tornare regina per un giorno.
Scritta da Mogol insieme a Cristiano Minellono nel 1969, su musica dell'ex componente dei Camaleonti, Mario Lavezzi, era stata affidata inizialmente a Vanna Brosio, futura conduttrice televisiva dal sorriso elegante ma dalla debole personalità canora. Non a caso il pezzo passò inosservato.
Fu Mogol che già collaborava insieme a Battisti con Pietruccio, Lallo, Sergio, Mario e Pepe cioè i Dik Dik, a proporre il pezzo al gruppo.
Proposta subito accolta, perché il complesso milanese era alla ricerca di un brano dall'impatto forte che potesse bissare il successo di "Senza luce", cover di "A whiter shade of pale" dei Procol Harum con il quale aveva battuto tutti i record di vendita.
E, "Il primo giorno di primavera", così come l'aveva musicato Lavezzi, ricalcava proprio la struttura quasi sinfonica del capolavoro dei Procol Harum.
Nacque così la versione dei Dik Dik che tutti conoscono, riarrangiata con quell'intro di organo Hammond, rimasto nella storia dei nostri 45 giri.
E soprattutto con quel testo, in cui si "sente" l'influenza della collaborazione di Mogol con Battisti di quegli anni con incisioni come: Mi ritorni in mente e 29 settembre.
E' infatti una storia quotidiana, che racconta con un linguaggio nuovo ed efficace, senza mai cadere nella retorica o nella banalità, di un uomo abbandonato dalla sua donna che si perde in un paesaggio metropolitano fatto di autobus, traffico e gente anonima, mente la primavera avanza.
Una poesia esaltata dalla musica, ed elevata a gioiellino dalle voci dei mitici Dik Dik, band storica del beat italiano che ha regalato emozioni a una generazione ribelle e capellona.
E allora, chi può la riascolti oggi che è il suo giorno; il primo giorno di primavera, ne vale la pena.

Marco Lepri


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