ITALVOLLEY, CI VORREBBE IL "GENERALE BLEN"
12-08-2014 20:34 - News Generiche
Cardinale ossequi, visto che in giro ci sono tanti professori e "veggenti" di pallavolo, le volevo fare un quizzone e sentire il suo parere in merito al quesito che le andremo a proporre.
L´importante è che Scappaticcio non stia "spiando" (si ricorda la famosa "Spia", al secolo Luciano Contussi?) altrimenti si candirebbe lui, addirittura in versione allenatore-giocatore di entrambe le formazioni, maschile e femminile.
Il problema (per lui) è che si parla di Nazionale e non di squadre di club e, in questo caso, sappiamo che anche lui, come noi, la Nazionale l´ha sempre vista - dimorto ma dimorto - in televisione, BODDE!
Il nostro è un pensiero più profondo che Le abbiamo già accennato in passato sia a voce che via aradio.
Quando il buon VELASCO, agli inizi degli anni ´90, trasformò l´ITALVOLLEY in una macchina da guerra per una clamorosa escalation verso i più grandi successi della pallavolo italiana (l´unica ciliegina sulla torta che è mancata nel suo albo è stata la vittoria alle Olimpiadi), non è che i giocatori che aveva a disposizione fossero dei fenomeni ma, il buon JULIO (onore), li fece diventar tali, perché gli "aprì ir capo" (ner senso buono), inculcandogli una filosofia di sport e di vita, convincendoli che erano i più forti di tutti e, in questo caso, venne ripagato, sennò non lo avrebbero chiamato il FILOSOFO!
Purtroppo, negli ultimi anni, crediamo che le Nazionali del volley nazionale, siano state allenate da tecnici di modesto valore e, sul buon Bonitta - visto e rivisto negli ultimi anni al PalaParenti - non ci vorremo dilungare più di tanto.
Da tifosi di volley e da italiani, facciamo un grande in "bocca al LUPO" sia a Mister Berruto che a Mister Bonitta ma difficiilmente crediamo (ma speriamo di essere smentiti subito) che con questa tecnici si possa andare troppo lontano.
E ora tutti diranno ma prima c´erano i giocatori, c´era di qui, c´era di là e altro ancora.
"Aria fritta" e discorsi per di più, c´era un uomo che se si facesse un remake di un famoso fiim si poteva
intitolare "l´uomo che sussurrava al Volley" e quest´uomo che risponde al nome di Julio Velasco ha avuto un grande secondo che risponde al nome di Gianlorenzo Blengini (nella foto), una "spugna" (nel senso buono) che dal suo MAESTRO ha imparato tutto il possibile e, cosa non semplice, è riuscito anche ad applicare il tutto in campo.
Non tutti i grandi giocatori diventano buoni allenatori e, non tutti i secondi diventano buoni tecnici ma, secondo il nostro modesto parere, Blengini è un´eccezione che conferma la regola.
Nel mitico film il Gladiatore l´imperatore Marco Aurelio nominò Massimo Decimo Meridio, detto poi il "Gladiatore", come suo degno erede (per sonalle da buccio e da carne al buon Commodo e rifar fiorire Roma), e noi da parte nostra, crediamo che sia arrivato il momento che al "GENERALE BLEN" come chiamano dalle nostre parti Mister Blengini (e come lo definì Lei a suo tempo, Cardinale), siano affidate le redini di una Nazionale per farla rifiorire e renderla vincente come fece il suo Maestro Julio.
Noi "Lupi" abbiamo avuto la fortuna di vederlo all´opera e, fra CHICCO (come affettuosamente lo chiamano gli amici di Santa Croce) e gente tipo Bonitta e Berruto, ci sia una gran differenza.
A buon intenditore buone parole.
In bocca al lupo "Generale Blen" e a noi farebbe veramente piacere vederla al "comando" di una nuova "Corazzata Nazionale" che solo in pochi (ma Lei potrebbe farcela) potrebbero rialzare dalle polveri e guidare fino a nuove "conquiste".
Conoscendola sappiamo che se leggerà questo messaggio, lo farà cliccando sulla tastiera "rigorosamente" con la mano sinistra, utilizzando la destra in altre parti del corpo per i debiti scongiuri; sappia che noi, scrivendo questo post, abbiamo fatto altrettanto.
Ci stia bene Generale, onore a Lei e Sempre Forza Vecchio Cuore Biancorosso.
Fonte: Corazzata Lastre - (Generale - Franceso De Gregori)
L´importante è che Scappaticcio non stia "spiando" (si ricorda la famosa "Spia", al secolo Luciano Contussi?) altrimenti si candirebbe lui, addirittura in versione allenatore-giocatore di entrambe le formazioni, maschile e femminile.
Il problema (per lui) è che si parla di Nazionale e non di squadre di club e, in questo caso, sappiamo che anche lui, come noi, la Nazionale l´ha sempre vista - dimorto ma dimorto - in televisione, BODDE!
Il nostro è un pensiero più profondo che Le abbiamo già accennato in passato sia a voce che via aradio.
Quando il buon VELASCO, agli inizi degli anni ´90, trasformò l´ITALVOLLEY in una macchina da guerra per una clamorosa escalation verso i più grandi successi della pallavolo italiana (l´unica ciliegina sulla torta che è mancata nel suo albo è stata la vittoria alle Olimpiadi), non è che i giocatori che aveva a disposizione fossero dei fenomeni ma, il buon JULIO (onore), li fece diventar tali, perché gli "aprì ir capo" (ner senso buono), inculcandogli una filosofia di sport e di vita, convincendoli che erano i più forti di tutti e, in questo caso, venne ripagato, sennò non lo avrebbero chiamato il FILOSOFO!
Purtroppo, negli ultimi anni, crediamo che le Nazionali del volley nazionale, siano state allenate da tecnici di modesto valore e, sul buon Bonitta - visto e rivisto negli ultimi anni al PalaParenti - non ci vorremo dilungare più di tanto.
Da tifosi di volley e da italiani, facciamo un grande in "bocca al LUPO" sia a Mister Berruto che a Mister Bonitta ma difficiilmente crediamo (ma speriamo di essere smentiti subito) che con questa tecnici si possa andare troppo lontano.
E ora tutti diranno ma prima c´erano i giocatori, c´era di qui, c´era di là e altro ancora.
"Aria fritta" e discorsi per di più, c´era un uomo che se si facesse un remake di un famoso fiim si poteva
intitolare "l´uomo che sussurrava al Volley" e quest´uomo che risponde al nome di Julio Velasco ha avuto un grande secondo che risponde al nome di Gianlorenzo Blengini (nella foto), una "spugna" (nel senso buono) che dal suo MAESTRO ha imparato tutto il possibile e, cosa non semplice, è riuscito anche ad applicare il tutto in campo.
Non tutti i grandi giocatori diventano buoni allenatori e, non tutti i secondi diventano buoni tecnici ma, secondo il nostro modesto parere, Blengini è un´eccezione che conferma la regola.
Nel mitico film il Gladiatore l´imperatore Marco Aurelio nominò Massimo Decimo Meridio, detto poi il "Gladiatore", come suo degno erede (per sonalle da buccio e da carne al buon Commodo e rifar fiorire Roma), e noi da parte nostra, crediamo che sia arrivato il momento che al "GENERALE BLEN" come chiamano dalle nostre parti Mister Blengini (e come lo definì Lei a suo tempo, Cardinale), siano affidate le redini di una Nazionale per farla rifiorire e renderla vincente come fece il suo Maestro Julio.
Noi "Lupi" abbiamo avuto la fortuna di vederlo all´opera e, fra CHICCO (come affettuosamente lo chiamano gli amici di Santa Croce) e gente tipo Bonitta e Berruto, ci sia una gran differenza.
A buon intenditore buone parole.
In bocca al lupo "Generale Blen" e a noi farebbe veramente piacere vederla al "comando" di una nuova "Corazzata Nazionale" che solo in pochi (ma Lei potrebbe farcela) potrebbero rialzare dalle polveri e guidare fino a nuove "conquiste".
Conoscendola sappiamo che se leggerà questo messaggio, lo farà cliccando sulla tastiera "rigorosamente" con la mano sinistra, utilizzando la destra in altre parti del corpo per i debiti scongiuri; sappia che noi, scrivendo questo post, abbiamo fatto altrettanto.
Ci stia bene Generale, onore a Lei e Sempre Forza Vecchio Cuore Biancorosso.
Fonte: Corazzata Lastre - (Generale - Franceso De Gregori)
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