10 Luglio 2025
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L'ANTICO CHIOSTRO DEL MONASTERO DI SANTA CRISTIANA

08-07-2025 06:16 - News Generiche
Un affaccio di finestre circonda le quattro mura che delimitano il delizioso chiostro del Monastero santacrocese di Santa Cristiana vasi di fiori curati lo abbelliscono e sembrano portare un po' di fresco in questa calda mattina di inizio luglio.
Ma quello che colpisce è una cupola di gelsomino, tipo grotta con dentro la statua della Madonna di Lourdes e Bernadette, intorno margherite e gerani ne completano l'assoluta bellezza.
Teresa (foto), nove anni compiuti, in visita alle suore, ne è rimasta affascinata, lei che ha il gusto del bello e della bellezza della natura, dopo averla ammirata, ha deciso di disegnarla.
Seduta su un piccolo sgabello ha iniziato assorta il suo prezioso disegno. Illuminata dalla luce, noncurante del caldo che si andava intensificando, l'abbiamo vista china sul foglio muovere il lapis e cercare con lo sguardo rapito tutti i particolari, ora sul foglio ora sull'immagine sacra.
Le suore ci hanno, inoltre, raccontato che fra le foglie in alto della cupola, un merlo aveva costruito il proprio nido.
Se n'erano accorte dal leggero fruscio che ogni tanto proveniva dai piccoli rami e, osservando bene, lo avevano notato, poi, zampettare fra i fiori, in cerca di cibo.
C'era stata perfino la covata e in breve tempo il silenzioso chiostro venne rallegrato dal canto dei merli, che svolazzavano indisturbati fra tanta bellezza, da una pianta all'altra.
Ai lati dell'aiuola con la cupola, ce ne sono altre due più piccole, in una ci sono piantine di menta, che insieme al gelsomino profumano l'aria piacevolmente.
Una famiglia di merli, un semplice disegno, il ronzio delle api, i corpi agili delle lucertole fra i vasi e, tutto intorno che fiorisce, piccoli prodigi che vanno oltre gli orizzonti brevi dei nostri piccoli sogni.
Ed è lì, in quei colori cangianti, in quel concentrato di linfa che ogni giorno trasforma i germogli in fonte di vita, in quel silenzio frusciante, si riproduce l'unico ciclo che conta. Un inno al Creato in tutta la sua bellezza.

Patrizia Bianconi

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