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LA CUOIOPELLI PIANGE MARIO BROTINI, GRANDE DIRIGENTE E UOMO DI CALCIO

26-06-2019 06:14 - News Generiche
Una bella bandiera biancorossa sventola a mezz'asta allo stadio Libero Masini.
La Cuoiopelli è in lutto per la scomparsa di Mario Brotini, venuto a mancare ieri mattina all'età di 84 anni.
Tutta la Santa Croce sportiva partecipa al dolore dei familiari.
I funerali sono previsti per domani mattina alle 9,30 nella chiesa Collegiata di San Lorenzo martire.
Mario Brotini, santacrocese doc, legò il suo nome a quello della Cuoiopelli nel 1969, quando la società, allora con sede in Corso Mazzini, venne rilevata da un gruppo di industriali emergenti.
Nel 1978 ecco la promozione in D e, nel 1986, quella in C2.
Mario Brotini era all'apice del successo.
Industriale conciario, grande intenditore di calcio, tifoso dell'Inter, uomo di compagnia, aveva legato particolarmente prima con Loriano Caponi e poi con Adamo Puccini.
Quando parlavi di Cuoiopelli, erano inevitabili i riferimenti a Mario, uomo dal carattere allegro, con i suoi memorabili scherzi al massaggiatore Decimo Camarlinghi, o i petardi fatti scoppiare davanti agli spogliatoi nel periodo di Carnevale, di cui il nostro era un estimatore, facendo parte del Gruppo degli Spensierati.
Note le cene nella sua tenuta, dove era solito organizzare battute di caccia.
Ma soprattutto Brotini era un “cacciatore” di talenti calcistici.
I giocatori li conosceva, sapeva vedere lungo, intuirne il talento.
Aveva un incredibile numero di conoscenze nel mondo del calcio, fino ai massimi livelli.
Per le gare di cartello era solito lanciare in aria, negli spogliatoi, i soldi raccolti fra i dirigenti ed i sostenitori più appassionati, mentre gli atleti erano intenti a cambiarsi.
La sua fragorosa risata, rimbombava negli spogliatoi, all'insegna della santacrocesità più marcata.
Mario non ha mai ricoperto il ruolo di presidente nel sodalizio biancorosso, quello di direttore sportivo e direttore generale, invece sì.
Punto di riferimento costante, per tutti, sia sotto il tendone del Bar Renata, sia allo stadio o altrove, era lui, che impersonificava la Cuoio.
Adamo Puccini era il suo alter ego. Sempre a contatto con gli allenatori e con i giocatori, per capire, intervenire, dare la carica, programmare.
Il colpo di mercato, più caro a Mario Brotini, è stato senza dubbio quello del labronico Cristiano Lucarelli.
Preso dal Picchi Livorno, dopo che alcune squadre di A non avevano creduto in lui, ecco il centravanti giocare nell'Interregionale 1992-93, per una grande stagione, entrando così a far parte della Nazionale Dilettanti.
Lucarelli si mette in mostra anche al Torneo di Viareggio col Perugia che a fine stagione lo acquista.
Tra i nomi degli allenatori più affermati, passati sotto la gestione di Brotini, come non citare Allegri e Spalletti.
Ma la serie dei calciatori che hanno avuto a che fare con lui, prendendo il volo verso categorie importanti, è quanto mai interessante.
Fino in fondo il nostro è stato vicino ai colori biancorossi.
Anche quest'anno, quando ha potuto, Mario ha seguito la Cuoio di Andrea Cipolli, impegnata nel campionato di Eccellenza.
Lo ricordiamo ben volentieri in gran forma, nel settembre del 2014, a villa Pacchiani, per il 60 anni della Cuoio.
Lo intervistammo, in un sabato di sole, sul palco con Adamo, Arcangelo ed altri.
Mario era battagliero, pronto a difendere con forza la causa biancorossa, rivolgendosi agli industriali, chiedendo un aiuto per quel nome, quello della Cuoiopelli, che più di ogni altro, rappresentava – gratuitamente per tutti – l'industria cittadina.
Mario era diventato il presidente onorario della Cuoiopelli, con trascorsi anche nella locale Misericordia, ma sempre col calcio nel sangue.
Tra una quarantina di giorni i biancorossi si raduneranno al Libero Masini per una nuova avventura in Eccellenza.
Dedicargli una grande stagione, dovrà essere un impegno di tutti.

Marco Lepri


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