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LA FIERA IN SU' FOSSI

25-11-2025 06:03 - News Generiche
Posizionata all’imbocco di via Turi, la chiamavano la giostrina, mentre uno dei posti centrali di piazza Matteotti, era occupato dalla bella giostra di Milziade.
La piazza, del resto era piena di giostre: i bolidi di Mario Puccini, l’autoscontro della signora Michelassi a ridosso di palazzo Vettori, i dischi volanti, il pozzo della morte, o i calcinsella, davanti all’attuale farmacia Galeazzi e tanti tirassegni.
In tutto quello sfavillio di luci e suoni, sicuramente la giostrina faceva tenerezza. Quasi in un angolo, un po' ai margini della festa, la guidava una donnina che sembrava una figurina del presepe.
Esile, minuta, indossava sopra il cappotto un grembiule con la tasca dove riponeva i soldi e qualche contromarca, pesanti calze di lana la proteggevano dall’aria ghiaccia che spesso alla fine di novembre prorompeva in tutta la sua irruenza.
La signora che si chiamava Lucia Sonino, nonostante le apparenze, aveva una gran forza, perché da sola riusciva a far prendere velocità alla giostra e, poi, a fine corsa, a interromperne il giro, tenendo strette le mani sui pali con un abile movimento di braccia, mentre le gambe con precisione andavano indietro.
Sembrava senza età, illuminata dalle luci che rischiaravano il volto arrossato per lo sforzo e per il freddo, cercava di reggere il confronto con le altre giostre, più attraenti e più ricche.
Non erano molti i bambini che la preferivano forse poco attratti dalle attrazioni su cui salire; anch’io ero fra questi.
Un po' mi intristiva, facendomi tenerezza; preferivo di gran lunga le “macchine a picchio”, le prime volte con babbo, che con una mano guidava e l’altra mi teneva a sé dicendomi di appoggiare le mani davanti e poi da solo, oppure i bolidi, gli aeroplanini.
Mi ricordo le corse da casa alla piazza, le raccomandazioni di mamma che si perdevano nelle scale e nonna Emira che diceva: “Non sta mai fermo, rivà alle ‘ommedie”.
All’inizio della seconda metà degli anni Sessanta, la fiera si spostò in piazza Fratelli Cervi.
La giostrina non era più presente, aveva concluso la sua corsa Sù Fossi.

Marco Lepri