LA SINGER DI NONNA EMIRA
08-01-2025 07:10 - News Generiche
La macchina da cucire Singer nonna Emira l'aveva sistemata nella camera in fondo al corridoio, fra il letto e la finestra, un angolo di tutto riguardo e un punto strategico per sfruttare tutta la luce possibile, quando soprattutto d'inverno, le giornate sono cortissime.
P.B.
Nonna Emira usava la Singer con grande precisione e fantasia, passava il filo, sistemava la stoffa e poi via con il pedale, un punto dietro l'altro, a far orli e mettere insieme pezzi di stoffa già tagliati che poi rifiniva a mano.
Di colore nero e impreziosita da una scritta in oro, la macchina era un investimento.
Spesso acquistata con sacrifici e rinunce, era appoggiata su un tavolino, una sorta di scrivania con uno o due cassetti ai lati, dove nonna riponeva fili, aghi, forbici, metro e la scatolina degli spilli.
La rivedo seduta un po' curva, con gli occhi nascosti dagli occhiali sul naso, concentrata per non fare errori infilare il filo nell'ago e con il piede appoggiato sul pedale perché il motorino partisse.
Sparsi ovunque pezzetti di stoffa, ritagli colorati caduti dalle sforbiciate, una danza di fili e di aghi accompagnati dal ronzio incessante del motorino. La rivedo con il metro al collo, ammirare orgogliosa il lavoro fatto e la sua macchina. Tutto era perfetto.
D'estate cuciva fin dal mattino presto, prima che il caldo si facesse insopportabile, d'inverno accendeva una piccola lampada sistemata al bordo del tavolo per illuminare il piano di lavoro, nel resto della stanza la gonna o la camicia appese all'armadio, un leggero girotondo di ombre.
P.B.
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