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"LEOPOLDO, POLDINO LA MASCHERA". UN TRIBUTO AL RE DEL CARNEVALE DI SANTA CROCE.

21-01-2008 - News Generiche
Ai "Lupi" ha sempre guardato, da vero santacrocese, con grande simpatia.
Nel gennaio del 1984, partì in treno con altri tifosi biancorossi, alle 5 del mattino, per Pescara, per portare fortuna alla Codyeco, uscita poi vittoriosa per 3-0 da una gara determinante sulla via della prima promozione in A1.
Leopoldo Bertini, (nella foto durante una mascherata libera nella seconda metà degli anni Sessanta) classe 1926, età veneranda, per Santa Croce è tuttora un mito.
Grazie a un´idea di Nirvano Frangioni, gli è stato dedicato un bellissimo libro ricco di fotografie, uscito in questi giorni col patrocinio del Comune di Santa Croce.
Il professor Alberto Pozzolini ha così scritto nella sua introduzione:"E´ sempre stato lui, per decenni, la maschera di un avvenimento festoso e gioioso che, da sempre, coinvolge gli animi di tutti i veri santacrocesi. Tutti davvero? Si, tutti, anche quelli che non partecipano, che emigrano verso altri lidi, che addirittura esibiscono indifferenza o disdegno, che se ne vanno sul lungomare a di Viareggio o volano perfino sulle spiagge di Rio de Janeiro".
Poi, Pozzolini ha spiegato che - "Poldino è il Carnevale: è il travestimento, l´irriverenza, lo sberleffo, la battuta mordace, la verità che finalmente viene a galla, lo scambio dei ruoli, il basso che sale in alto, il sale plebeo della vita, l´irriverenza, la sfrontatezza, l´allegria, la voglia di vivere, la parola che frusta, l´eleganza, il desiderio della seta, del fruscio delle vesti, del trucco violento, della parrucca alla moda, della scarpina con la fibbia. Poldino è sesso gioioso, è musica, è ritmo, è la trasformazione dell´esistenza in danza, è l´immagine vivente di ciò che Giacomo Leopardi dice di una sua eroina:"Ivi danzando". Poldino - scrive ancora Pozzolini - ha sempre privilegiato lo stilismo, il grande costume femminile, la collana degna di una Maria Antonietta, la parrucca accettabile solo da una Pompadour, gli orecchini da due tonnellate, lo strascico di quaranta metri, la vestaglia abitabile solo in una piazza come Sù Fossi, un corteo di almeno cento cortigiani, un corpo di guardia di almeno duecento moschetieri, una band di almeno mille elementi, un firmamento di almeno un milione di stelle...
Il libro è da non perdere. Il Re del Carnevale, il Mito, Poldino se lo è strameritato e, con sempliciità, egli stesso, ha scritto:"Ai miei concittadini perchè trovino in queste immagini il senso della mia grande partecipazione al Carnevale della nostra Santa Croce sull´Arno".

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