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RINGO SI' VAX: "DUE DOSI E MI SENTO SUPERSTARR"

23-03-2021 06:32 - News Generiche
Ottant'anni da ragazzo. Il disco “Zoom In” e un brano con McCartney, un libro, un film. "Cosa mi è mancato con il Covid? Gli abbracci".
Per Ringo Starr (foto), 80 anni, un disco, un libro e un nuovo film sui Beatles.
Vaccinato? Sì, vaccinato. "E ho fatto pure il richiamo", assicura in video Ringo Starr da Roccabella West, il suo studio casalingo a Beverly Hills, presentando il nuovo ep Zoom In, cinque brani, da oggi sul mercato, con una serie di conferenze stampa da remoto in cui non rinuncia alla solita ironia.
"Dopo la prima iniezione ho avuto il braccio un po' indolenzito, così il medico mi ha messo in guardia, perché pure la seconda avrebbe potuto dare qualche effetto collaterale. E invece niente di niente. Ammetto di essere rimasto un po' deluso. Magari è effetto dei broccoli".
I broccoli? Già i broccoli, che assieme ai blueberries, i mirtilli, formano quelle che l'ex Beatle chiama "le due “b” della salute", gli alimenti-base della dieta vegetariana che ad 80 anni lo tiene ancora orgogliosamente sulla strada.
"Fatemi dire innanzitutto “peace and love”" irrompe dal video divaricando indice e medio in segno di vittoria come un Churchill del pop.
Felpa blu, occhiali scuri, capelli arruffati dalla tinta impossibile, Richard-Ringo ha un'aria giovanile come quella sfoderata domenica scorsa alla cerimonia dei Grammy.
"Ho premiato Billie Eilish e la amo. Nel mio disco c'è pure suo fratello Finneas".
Perché il titolo Zoom In?
- "Lo “zoom avanti” di quest'anno anomalo emotivamente ci ha tutti ingranditi un po'. Abituarsi alle restrizioni non è stato facile.
In un anno mi sarò allontanato da casa 7, 8 volte al massimo, passando gran parte del mio tempo a suonare e a dipingere.
Ho la mia stanza dell'arte, ho il mio studio di registrazione, ho la palestra. Quindi guardo la tv, incido canzoni, dipingo, mi tengo in forma.
Per fare musica, però, ho bisogno degli altri. Alcuni amici che suonano in questo disco li ho voluti davanti, naturalmente mascherati e distanziati, perché non riesco a suonare senza avere una band accanto".
- Cosa ha patito di più in questi mesi?
"La distanza, la mancanza di abbracci, non incontrare i miei nipoti e i miei figli. L'estate scorsa, per gli 80 anni, avrei voluto una big celebration con tutta la famiglia, ma non c'è stato modo. Certo che questa situazione è paradossale: mi fa uno strano effetto vedere i miei nipoti che fanno di tutto per andare a scuola, mentre io m'inventavo di tutto per rimanere a casa".
- Perché ha inciso un ep, un “album ridotto”?
"Perché non me la sento di affrontare la lavorazione di un disco intero. What's my name di 2 anni fa potrebbe essere il mio ultimo album tradizionalmente inteso. Sto già lavorando a un altro ep che spero di pubblicare a ottobre. Abbiamo già altre canzoni in produzione.
Mi è costato molto dover cancellare due tour e dover rinunciare pure alle date che avevo in agenda per maggio-giugno, ma questo è il presente. Ne riparleremo fra un anno, magari col repertorio di altri quattro ep".
- Intanto il 27 agosto esce il nuovo documentario di Peter Jackson The Beatles: Get Back, un rimontaggio del film del '70 Let It Be sulla realizzazione dell'ultimo album dei Beatles.
"Ho sempre pensato che il documentario di Michael Lindsay-Hogg non fosse del tutto riuscito perché focalizzava soprattutto i nostri momenti di difficoltà, mentre pure nell'ultimo periodio ne abbiamo vissuti di felicissimi. Fra l'altro abbiamo trovato 56 ore di riprese inutilizzate prontamente girate a Jackson. Ogni volta che dalla Nuova Zelanda volava a Los Angeles, mi mostrava su suo iPad qualche spezzone e gli dicevo: finalmente ci sono la gioia e le risate".
A Zoom In Ringo ha lavorato tra aprile e ottobre, senza rinunciare a plotoni di amici come testimoniano le presenze di Dave Grohl, Ben Harper, Lenny Kravitz, Joe Walsh (cognato, oltre che chitarrista-bandiera degli Eagles), Corinne Bailey Rae, Eric Burton, Sheryl Crow, Steve Lukather dei Toto, Chris Stapleton, il Finneas fratello di Billie Eilish, Yola e l'ex sodale Paul McCartney in Here is to the nights, uno dei brani entrati nel prezioso manufatto, in cui trova posto pure il reggae Waiting for the tide to turn.
Il batterista dei Fab Four ha pubblicato anche il volume fotografico Ringo Rocks: 30 Years of the All Starrs, per finanziare la fondazione di beneficenza gestita dalla sua dolce metà (da 40 anni) Barbara Bach. Altre due B, molto salutari.

Fonte: Andrea Spinelli - La Nazione

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