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UN PENNONE ED UNA TARGA PER GIANCARLO PARENTI

19-05-2021 06:00 - News Generiche
Ricordato il fondatore della Fossa dei Lupi, scomparso 35 anni fa.
Un ricordo sentito e partecipato a 35 anni dal giorno della prematura scomparsa di Giancarlo Parenti. Ieri pomeriggio, intorno alle 19 i tifosi della Curva lo hanno rammentato pubblicamente, all'esterno del palasport a lui intitolato.
Giancarlo Parenti, per tutti Giancarlino, fu l'indimenticabile fondatore, con Emilio De Bernardi, della Fossa dei Lupi nel 1977.
Ieri Emilio era al palasport. “E' andato tutto benissimo – ha detto con soddisfazione – è stata una bella cosa”.
Erano presenti le autorità cittadine, a partire dalla sindaca Deidda e dall' assessore Coltelli; il nuovo presidente del club biancorosso Conservi ed alcuni dirigenti, tifosi storici di vecchia data e l'ex giocatore e direttore sportivo biancorosso Luca Berti, giunto per l'occasione.
Tra i partecipanti numerosi amici che frequentarono un giovane rimasto nel loro cuore ed in quello di tutta Santa Croce.
Luca Berti, il giorno del funerale, era tra i giocatori dei “Lupi” che portavano a spalla il feretro di Giancarlo.
Con lui: Gino Nieri, Massimiliano Bolognesi, Antonio Zecchi e Luca Ciulli. Con loro c'era anche Curzio Rugiati della palestra Ciesse, dove andava il leader della “Fossa”.
Sulla bara era stesa la bandiera della gloriosa A.S. “Lupi”. Dietro un mare di gente. Nessun funerale, negli ultimi cinquant'anni è stato mai più partecipato di quello di Giancarlino: una cosa più vista.
Renzo Parenti, fratello maggiore di Giancarlo, lo ha ricordato commosso, con parole che hanno strappato calorosi applausi, facendo riferimento alla mamma Doriana.
Prima di lui aveva preso la parola Alessandro Fedeli, promotore e coordinatore dell'evento, che ha ricordato il significato di quel pennone, che servirà a rinverdire una tradizione ormai sopita. Mettere la bandiera ogni volta che i “Lupi” vincono in casa o in trasferta.
Ieri, su quel pennone, ha sventolato la bandiera biancorossa di Giancarlo.
E' stata di Fedeli l'idea di rendere omaggio, con un pennone ed una targa, l'amico di tanti anni fa.
Sulla targa una frase significativa: “Per quelli che c'erano. Per quelli che ci sono. Per quelli che ci saranno”. Con la firma della Curva Parenti, rappresentata da una decina dei suoi membri, tutti in maglietta rossa: Fajo, Tommy, Mau, Frog ed altri.
Sul pennone è stata issata quella bandiera, sempre presente in Curva, ad ogni partita, con l'immagine del Numero Uno.
Tutto questo a sottolineare che la sua presenza è stata una costante inalterata nel tempo.
Ed il tempo è trascorso per tutti, per i vecchi appartenenti come Papero, il Saba, Giulio e Nicola Pellecchia, vecchio custode di tanti episodi in trasferte indimenticabili, come quella di Jesi nel 1984.
Il presidente Conservi ha omaggiato Renzo, alla presenza di quattro giocatori, con la maglia della prima squadra.
C'era capitan Colli con alcuni ragazzi come Di Marco, Sposato ed altri.
Notati fra i presenti anche il Mazza, l'Aci e Antonio Martini. Fu proprio lui a regalare nel 1985 a Giancarlino, lo striscione da trasferta della “Fossa”, conservato tuttora in ottimo stato, anche per l'interessamento di chi ne ha avuto sempre cura nei lustri.
Non poteva mancare Urbino, uno che con Giancarlino ebbe un feeling speciale.
Fiaccole colorate sono state accese, completando un quadro a tinte biancorosse con l'augurio di ritrovarsi in presenza al palasport, per le gare dei “Lupi”.

Marco Lepri


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