UNA ROSA A GENNAIO

Tra le foglie verdi del gelsomino, lucide di pioggia, è spuntata a gennaio, una rosa (foto).

Bellezza di un inverno bizzarro dai toni autunnali, preceduto da un'estate torrida e lunghissima, dove appunto l'autunno non ha trovato posto e ora la stessa sorte sembra tocchi all'inverno.

Giornate piovose, malinconiche, sotto un cielo grigio senza luce, campi inzuppati e nell'aria odore di terra bagnata, fanno da cornice a questo bellissimo fiore.

I petali sfumati di rosa, di arancio e perfino di giallo, sembrano voler regalare un tocco di colore spezzandone la monotonia e, talvolta, la tristezza.

Fiorivano regali e maestose nei giardini e li profumavano, si raccoglievano piccoli mazzi e si ornavano i tabernacoli e gli altari delle piccole chiese.

Eppure, è lì, in una stagione che non le appartiene, perfetta e imperturbabile a sfidare i capovolgimenti atmosferici di un clima impazzito e inquinato, in cui gli eccessi spadroneggiano indisturbati.

E' lì, la dolce rosa di gennaio, a deliziare la vista e l'olfatto, apparizione fugace che durerà solo pochi giorni.

E se da una parte vorremmo cedere alla tentazione di vederne altre fiorire nonostante tutto, dall'altra sappiamo bene che è meglio di no.

Pensiamola allora come una promessa, un'apertura al domani, una scommessa con la primavera che verrà.

Una speranza ambiziosa che ci spinge a credere che sia ancora possibile cambiare il mondo.