23 Aprile 2024
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ALVINI, GRAZIE PER LA SUA GIOIA (di Luigi Garlando)

26-01-2023 07:15 - News Generiche
L'EX ALLENATORE DELLA CREMONESE NON HA MAI VINTO IN 18 GIORNATE, MA HA FATTO UN CALCIO CORAGGIOSO. E, ALLA SUA PRIMA IN A, SI E' MOSTRATO FELICE COME UN BIMBO.

Caro Massimiliano Alvini, con questa mia voglio comunicarle il dispiacer per l'esonero e testimoniarle la mia stina per il suo calcio, anche se può suonare paradossale, visto che lei non ha vinto una gara su 18.
Non lo è. Quando faremo coincidere i valori e la bellezza con il risultato, il calcio sarà prossimo all'estinzione.
Due trasferte impegnative, tanto per cominciare, Fiorentina e Roma e subito due ottime prestazioni, anche se sfortunate.
Se l'è giocata a viso aperto pur a san Siro con l'Inter. Il campionato cominciava ad appressare il calcio aggressivo, coraggioso e organizzato della Cremonese, forse un filo spregiudicato. Ma ha fatto benissimo.
Dopo 20 anni di umile e meritevole gavetta, uno arriva in serie A e cosa fa? Si chiude in difesa?
Sarebbe come aspettare di vere il mare e poi entrarci con i calzini. Giusto tuffarsi e provare a divertirsi.
Poi, quando la classifica si è fatta brutta, è stato costretto a rivedere un po' le sue idee.
Indro Montanelli, di Fucecchio come lei, diceva: “Nel vocabolario italiano la parola “idealista” è diventata sinonimo di “fesso”.
Per non sembrare un fesso, contro il Milan lei ha tappato tutti gli spazi e ha strappato un prezioso 0-0 che però sono sicuro, non le ha dato la soddisfazione delle prime partite spensierate. I due pali con la Juve e il gol di Milik al 91' sono il simbolo della fortuna che le è mancata. Peccato.
Ci mancherà la passione che le lampeggiava negli occhi a bordocampo, in movimento perpetuo, la cortesia delle sue interviste, le camminate solitarie sui prati dei grandi stadi, come per convincersi di essere arrivato davvero tanto in alto, il pudore con cui ha cercato la stretta di mano di Paolo Maldini.
Ha attraversato queste 18 giornate con la gioia infantile di un bambino al parco giochi. Bello.
E alla fine, esonerato, ha salutato con uno stile raro: “Con profondo rispetto, un grazie di cuore a tutti per la fiducia”. Beh, grazie di cuore a lei, Alvini.
E' stato una boccata d'aria pura, mi creda, in un circo di scienziati della panca, quasi sempre lividi, convinti di essere infallibili e perseguitati dal Var come dalla Spectre.
Spiegava un grande cremonese, cha ha avuto la gioia negli occhi fino all'ultimo, Gianluca Vialli: “Non si perde mai: o vinci o impari”.
Queste 18 partite sono il bagaglio d'esperienza che l'aiuteranno a vincere al prossimo viaggio in Serie A. Noi la aspettiamo. Con profondo rispetto e stima.

Fonte: Sport Week – La Gazzetta dello Sport

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