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CARO VECCHIO BILIARDINO...

26-06-2022 06:05 - News Generiche
Non bastano il caro energia, né la crisi idrica: nella torrida estate italiana arriva anche il paradosso delle tasse sul calciobalilla.
Un decreto appena entrato in vigore prevede che anche per installare il mitico biliardino serve un'autorizzazione con tanto di tassazione.
Il compagno di (innocui) giochi di mille estati trattato quindi come un videopoker.
Caro vecchio biliardino, intorno a cui passavamo interi pomeriggi di spensieratezza e di allegria, di indirizzi scambiati.
I nostri primi approcci di amicizia, fine anni Sessanta. E così, subito dopo il bagno, senza dar troppo nell'occhio ai fratelli e cugini più piccoli che reclamavano la nostra presenza per far castelli, torri e strade, guarnite di conchiglie vuote, ci allontanavamo silenziose, dietro a te Marcella, e con il fiato corto per la corsa, raggiungevamo il mitico biliardino.
Qualche amico era già arrivato, altre se ne sarebbero aggiunte in seguito, c'era posto per tutti. Fatte le squadre, si cominciavano le partite.
Noi tre giocavamo a turno, spesso vittoriose. Il tuo era il ruolo del portiere, ed eri brava, cara Carla.
Precisa, attenta, pronta a parare e a respingere insidiose palline. Io, invece, come Marcella, attaccavo e come potevo difendevo.
Stupenda quella pallina che tu trattenevi e poi, dalla tua porta con un colpo secco, finiva in quella avversaria.
Caro vecchio biliardino del bagno Rondine di Città Giardino a Viareggio: il nostro, il Silla, non ce l'aveva.
Nell'aria di quei pomeriggi assolati di luglio ci stringevamo sabbiosi e accaldati per fare il tifo e, poi, fra risate, piedi pesticciati e gomitate, esultavamo, senza curarci di esagerare. Solo qualche vecchietta, desiderosa di pace e ombra, ci invitava a toni più contenuti.
Cinquanta lire il costo di una partita, che poi diventava interminabile. Mettevamo, infatti, la moneta di traverso per bloccare il pomello, controllando che il bagnino non si insospettisse. Nel frattempo, si asciugavano i costumi e i capelli, sempre più chiari di sole e di sale.
Odore di salsedine, di creme abbronzanti, di bomboli e schiacciatine fritte scandiva il tempo, quel tempo che volevamo non finisse mai.
Invece, puntuale arrivava al termine quando fra le sdraio vedevamo arrivare zio Mario, che senza intervenire direttamente, con lo sguardo ci lasciava intendere fosse giunto il momento di tornare all'ombrellone.
E, mentre fotogrammi in bianco e nero scorrono davanti ai nostri occhi e ci fanno sussultare di nostalgia, sulle spiagge sono già scattate le prime multe per presunte irregolarità.

Patrizia Bianconi

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