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DIMMI CHE CULO HAI E TI DIRO´ QUALE SPIAGGIA FREQUENTI

10-07-2016 07:16 - News Generiche
Abbiamo fatto un giro sulle spiagge della Versilia, da Torre del Lago a Carrara. Vi raccontiamo il litorale dal punto di vista del culo.
VERSILIA - Se dicessi: "nella vita è tutta una questione di culo", sareste tutti d´accordo. Però se entro nello specifico e sottolineo: sto parlando del culo, quello che abbiamo addosso, il fondoschiena, il lato b, il sedere, quello che, insomma, noi uomini guardiamo sempre alle donzelle che incontriamo per strada o in discoteca, iniziate a ridere. Lo ripeto: il culo, non la fortuna.
Di quello vorrei scrivere oggi. Si può fare su un giornale? Dite di no? Non è etico? Fanculo l´etica (ci sta a puntino), io scrivo. In più l´estate è ormai alle porte e ne vedremo tanti, perché non parlarne liberamente? C´è una cosa che, forse, non avete mai provato: abbinare la geografia della spiaggia al fondoschiena (o lato b?). Perché se scegli di appoggiare il tuo asciugamano in un posto o nell´altro è probabile che dipenda anche dal tuo...culo.
Ci provo. Siamo in Versilia, il nostro mare. Un lunghissimo litorale da Torre del Lago (sud) fino boh...? Marina di Carrara? Fermiamoci lì. Prendiamo il lato b (sia di uomini sia di donne).
Torre del Lago: il lato b della spiaggia cosiddetta "alternativa" è riconoscibilissimo: ben fatto (soprattutto nell´uomo) e allenato. Quasi disegnato. Un po´ troppo abbondante e spesso con taglio sudamericano, cioè gonfio, nelle donne (insomma, quelle donne lì...), che si fanno notare anche per mani e piedi troppo lunghi.
Scendiamo a Viareggio, in Darsena: le donne hanno tutte (o quasi) il pareo a coprire, segno di evidente decadimento. Mentre l´uomo tende a un lato b piatto, quasi inesistente, abbinato a spalle a cruccia e spesso la pancetta alcolizzata. I giovani possono anche mostrare un buon fisico (tatuaggio d´obbligo per i ragazzi, ovviamente il tribalone in bianco e nero che fa più tamarro). Raggiungiamo il porto e si inizia a studiare la passeggiata centrale della città. Fino al Principe di Piemonte (l´unico stabilimento dove tutto sembra perfetto, compresi un po´ di muscoli e l´invidiabile lato B di Stefano Bettarini) tutti si assomigliano: popolazione un po´ in su con l´età e quindi costumi abbastanza grandi per camuffare e bermudoni. Escludiamo però il Nettuno (molto frequentato da giovanissimi) e il Balena dove ci si può allenare tutto il giorno in palestra e qua e là ci regala anche qualche soddisfazione (sempre in tema di lato b).
Città Giardino è un mistero. Si divide tra famigliole con pantaloncini a mezza e costumi anni ´90 (due pezzi vita tendenzialmente alta) che stanno a significare un lato b anni ´90, cioè molto poco esposto (più semplicemente schiacciato come una forma di Belpaese) a un´interessante fauna giovanile in fondo, all´altezza dell´Alhoa.
Siamo chiari, si parla di fenomeni sociali. Il nostro è semplicemente uno studio che prende in esame insiemi di persone e l´eccezione c´è sempre ed è quella che conferma la regola. Se però i giovani un po´ sono vanitosi e si riguardano, diamo un punto in più ai maschi: spesso ben tenuti con evidenti segni di un fisico di chi frequenta le palestre.
Il disastro è evidente a Lido di Camaiore. Il primo tratto di litorale sembra la sagra della cellulite. E´ la spiaggia pop per antonomasia della Versilia, perché nella psicologia comune è un po´ più di Viareggio, un po´ meno di Marina di Pietrasanta, meno di Forte, ma comunque sei lì, nel colpo e non del tutto fuori dai giochi.
La verità, però, è che se a Viareggio ci vanno le persone più in su con l´età e le famiglie, quest´orda di semi gioventù condita da vitelloni sui quarant´anni e "donne sull´orlo di una crisi di nervi", che non è il titolo del fim di Almodovar, ma è il risultato delle conversazioni che puoi carpire dalla spiaggia se allunghi un po´ l´orecchio, non è felice. Amori che vengono, amori che passano. Uomini stronzi, amici che si approfittano di momenti di defaiance della coppia, il lavoro che non soddisfa.
Un pot–pourrì di cose tristi da spingerti a tuffarti di testa dal pontile come se non ci fosse un domani, ma almeno speri nel culo. Sì, ancora quello. Ma qui, in realtà, c´è da mettersi le mani nei capelli e quando dico qui, parlo ancora del primo tratto di Lido di Camaiore (fino all´altezza del Mora Mora, per intendersi). Più che un fermento di persone, sembra la vasca delle mozzarelle di bufala in un caseificio di Capaccio a Salerno dove il lato B si allarga così tanto che diventa lato C.
Non me ne vogliate, ma alle mozzarelle di bufala, in questo caso preferisco i macarons di Forte dei Marmi: pochi, ma buoni. Anzi, buonissimi. Una chiccheria. Sì, perché al Forte il culo è un privilegio, se ne vedon pochi, rarissimi, ma quelli bastano per allietarsi le giornate in spiaggia. E quando l´età non è più un´amica, si nota un buon lavoro di stile: camice lunghe, vestaglie di grande stile, ciabatte infradito Havaianas bandite come i carboidrati nella dieta di maggio e giugno. A Forte dei Marmi, anche quando non hai l´addominale disegnato e il sedere a mandolino, in spiaggia ci vai con il mocassino abbinato ai pantaloni e la camicia bianca e per le donne ci sono sempre da qualche parte le ciabatte Swarovsky. Solo per questo, alla fine, tutto sembra improvvisamente migliore.
Questa immagine cresce più ti avvicini a Vittoria Apuana e si lidocamaiorizza se torni indietro e superi la Capannina. In mezzo c´è un po´ di confusione: Marina di Pietrasanta, Fiumetto, Focette, Tonfano con più famiglie perbene e poca esposizione del corpo. Qua e là, nelle silenziose e rilassanti piscine degli stabilimenti balneari, qualche lato B sportivo lo puoi scorgere e mentre mangi il tuo piatto di spaghetti alle arselle, ti senti come al centro del mondo.

Fonte: Il Giullare 2.0: social magazine - (Sapore di sale - Gino Paoli)

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