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IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI DEL VELISTA FIORENTINO GIANCARLO PEDOTE

06-02-2021 06:28 - News Generiche
La sua impresa solitaria senza possibilità di attraccare in porto o ricevere assistenza esterna ha portato la vela italiana a livelli mai raggiunti. Sarà premiato dal consiglio regionale toscano.
30 Gennaio 2021 2 minuti di lettura
Giancarlo Pedote (nella foto) ha circumnavigato il globo.
Il velista fiorentino, unico italiano in gara, ha tagliato il traguardo della "Vendee Globe" giovedì 28 dopo: 80 giorni, 22 ore, 42 minuti e 20 secondi di navigazione oceanica. La sua impresa ha portato la vela italiana a livelli mai raggiunti.
Una regata in solitaria intorno al mondo senza possibilità di attraccare in porto o ricevere assistenza esterna.
Era solo Pedote, mentre affrontava le correnti dei mari più difficili per un navigante.
Partito da Les Sables d'Olonne in Francia ha raggiunto il largo del Capo di Buona Speranza in Sudafrica per intraprendere una lunga circumnavigazione verso Est che lo ha riportato vicino alle coste di Capo Horn in Sudamerica, poi ha virato nell'Atlantico in direzione d'arrivo sempre a Les Sables d'Olonne. Un posto da settimo, Giancarlo com'è la Vendee Globe?
“Volevo solo finire questa regata che è stata molto difficile. Mi sarebbe andata bene qualsiasi posizione fino alla quindicesima.
Ho cercato di essere positivo anche nei momenti difficili per dare speranza alla gente in un periodo non facile per tutti".
- Come si sente ora, con i piedi a terra?
“Mi sento molto bene sono contento. Dopo questa avventura apprezzo veramente quello che ho. Essere privato di tutto ti fa apprezzare le cose più belle della vita. Ritrovare la mia famiglia è stato fantastico. Dopo un'esperienza così ricca è bello essere tornato, non stavo male in mare ma ho passato momenti bui".
- Quali erano le paure più grandi?
“Le nostre finanze erano ridotte un'eventuale rottura della barca avrebbe compromesso tutta la regata. Il mio obbiettivo su questa corsa lo abbiamo preparato in un anno e mezzo, ho scoperto tante cose da solo. Nessuno della mia squadra aveva mai fatto questa gara, ci siamo presi dei rischi importanti, quindi finire tutto il percorso era una speranza. Penso che ho fatto questa regata sopra le mie possibilità, non potevo correre troppo quindi sono rimasto un pò dietro”.
- I mari del sud sono stati impegnativi?
“Nei mari del sud ho detto "cosa ci faccio quà?". Quando arrivo a dire questa frase, dopo 12 anni di vela solitaria, vuole dire che sono al limite. Ma c'è sempre una soluzione. Il fatto di rispettare la barca mi ha aiutato. I problemi tecnici sono stress importanti ma non mi hanno impedito di andare fino in fondo".
- Come ha iniziato a veleggiare?
“La mia storia con il mare è iniziata da bambino — continua Giancarlo Pedote —. Una delle prime esperienze che ricordo, era il recupero di una bottiglia che mio padre lasciava cadere sul fondo del mare. In barca a vela ci sono salito per caso, a me non piaceva, mi sembrava la tinozza dei surfisti falliti. Lavoravo a Follonica come istruttore di windsurf, quando un amico della scuola vela improvvisamente si fa male.
Il giorno dopo manca un istruttore per tre bambini innocenti, su un flying junior con 20 nodi di vento. Da quel giorno le cose sono andate da sole”.
- La prima navigazione in solitaria?
“Nel 2007 ho fatto della navigazione in solitario, la mia professione. Piano piano, con un lavoro costante di ricerca del miglioramento, iniziando da barche a vela di 6,5 metri di lunghezza, sono giunto a poter navigare con barche di oltre 18 metri”.
- Si impara stando da soli a bordo?
“In ogni momento cerco di imparare perché è il mio modo di sentirmi bene, ma non mi piace imparare da solo, né tenere solo per me ciò che imparo. Ho sempre cercato di condividere le conoscenze accumulate sulla vela con altri appassionati del mare. Con questo spirito ho scritto due libri sulla tecnica nautica e ho realizzato una raccolta di video educativi sulla navigazione in solitario o in equipaggio ridotto”.
A Pedote arriverà presto un riconoscimento da parte del consiglio regionale toscano: il presidente Antonio Mazzeo annuncia su Facebook che, su indicazione del collega Fausto Merlotti, proporrà all'Ufficio di presidenza di premiarlo in consiglio - "perché ha portato la Toscana e i suoi valori, per 80 giorni e 22 ore, intorno al mondo, compiendo un'impresa quasi eroica".

Fonte: Patrick Pucciarelli – Repubblica





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