28 Marzo 2025
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LE PASSIONI DI CARLO: ACCONCIATURE E CARNEVALE

12-03-2025 06:30 - News Generiche
Carlo Boschi, classe 1942, cominciò per caso la sua carriera di parrucchiere, lavando i capelli alla mamma.
Fu in quella occasione che espresse il suo desiderio: mi piacerebbe fare il parrucchiere.
Inutili furono i tentativi della mamma per dissuaderlo e, all'età di dodici anni, iniziò a lavorare.
Da ragazzino andò prima a Tirrenia, poi a Firenze, alla Spezia, a Cortina dove ha acconciato principesse, regnanti e, perfino Donna Rachele.
Al Lido di Venezia, di fronte a diversi stilisti, ha pettinato, fissato riccioli e frange. E' stato il direttore della Moda Nazionale.
A Santa Croce ha lavorato circa quaranta anni, prodigandosi in acconciature sempre all'ultima moda. Guardando lavorare ha imparato a lavorare.
Oltre alle acconciature Carlo ha un'altra grande passione: il Carnevale.
Ci ha raccontato che il babbo lo portava da piccolo a impastare carta e colla per fare la cartapesta utile per i carri e, naturalmente, si mascherava. La guerra, poi, si era portata via l'allegria e la spensieratezza, fino a che nella seconda metà degli anni Settanta, si ricominciò a pensare di nuovo alle maschere.
Fu così che Carlo dette al gruppo carnevalesco il nome di Carlo la Nuova Luna, diventato nel tempo La Nuova Luna.
Da allora è stato un susseguirsi di costumi, di colori, di parrucche, di lustrini e premi.
L'ultimo l'ha vinto quest'anno come maschera buffa (foto) dal titolo: "Il tegame di Carletto".
Carlo è uno degli ultimi carnevalai di paese insieme a Miriana.
“Li ricordo tutti quelli che con me hanno vissuto bellissime mascherate – ci dice con un velo di malinconia - l'elenco sarebbe lungo, ma ad uno in particolare voglio dedicare un pensiero speciale, il mio amico Poldino. Quante risate ci siamo fatti, impossibile dimenticare”.
“Ho anche un sogno nel cassetto – prosegue Carlo - mi piacerebbe fosse realizzata una mostra permanente dei costumi più belli che nel tempo hanno sfilato ed esporre le maschere che io stesso dipingo. In casa ne ho 140. Potrebbe essere un incentivo per i giovani ed a tutti coloro che volessero visitarla, coinvolgendo anche le scuole, attrezzare laboratori e corsi gratuiti per imparare l'arte”.
Sorride Carlo all'idea di questo bellissimo progetto. Chissà che il sogno non diventi realtà.

Patrizia Bianconi

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