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MERITI E DEMERITI (di Diana Fiorini)

22-04-2013 12:20 - News Generiche
Molti penseranno che questa sia stata un´annata semplice per la Codyeco Lupi di Santa Croce.
Un´annata che ha visto la squadra aggiudicarsi la promozione, in maniera perentoria, nella serie che più gli compete, quella che da anni riesce meglio a gestire: la A2.
La squadra ha vinto, inoltre, anche la sua terza Coppa Italia.
Questo è l´anno che sancisce il 50° dalla costituzione della società biancorossa, che viene onorato con un libro scritto da Marco Lepri e Sergio Balsotti in cui sono narrati con articoli e foto, spesso veramente nostalgiche, un pezzo della storia della pallavolo italiana, quale Santa Croce rappresenta.
Eppure non è mai stato semplice, per i giocatori, tenere alta la concentrazione in un campionato che vedeva i Lupi una bella spanna al di sopra di tutti e, questo possiamo ben dirlo ora, per non mancare di rispetto a chi è stato aldilà della rete.
I Lupi non hanno mai mancato, nonostante la superiorità tecnica, a quello che gli competeva e l´hanno fatto con umiltà nonostante, e tengo a sottolinearlo, alcuni di loro provenissero da categorie più "blasonate", come la A2 appunto.
Hanno dimostrato che lo sport, se lo ami, alla fine non ha categorie, scendi in campo e giochi con la voglia di vincere e questo, i nostri giocatori, l´hanno ampiamente dimostrato. Sempre.
Quello che sto raccontando è un quadro bellissimo, dipinto con lo sport ed i toni sono quelli del lavoro, della dedizione, della serietà e professionalità di tutto il team che ha sempre tenuto in forte considerazione qualsiasi avversario da quello meglio strutturato a quello un pò più "arrangiato".
Questo quadro, però, ha una cornice sconfortante.
Ieri sera me ne sono andata dal PalaParenti con la tristezza nel cuore per la contrapposizione che mi si presentava davanti; da un lato vedevo i giocatori che scendevano in campo con la scritta A2: chi su una guancia, chi sul collo e chi su un braccio.
Dall´altro lato ascoltavo le voci che dicevano che sarà molto improbabile che si possa aderire alla serie cadetta.
Sorvolando le motivazioni del perchè possa finire ancora così, resto basita nel vedere un ambiente così competente e pieno di risorse umane ed economiche, tanto che mi chiedo - ripeto, al di là delle motivazioni che ascolto già da giorni - come può essere possibile questa lenta agonia?
Alcuni diranno o penseranno: ma che ne sa lei?
Che vuoi che ne sappia? Non è neppure santacrocese e parla!
Ah, già! C´è anche la crisi, questa onnipresente crisi, vera, tragica, schiacciante ma, anche spesso presa a pretesto con cui è possibile togliersi da discussioni scomode.
Sicuramente chi obbietterà questo mio pensiero, ne saprà più di me, di pallavolo e di conti bancari ma non è questo il punto.
Un mio caro amico ha venduto la propria attività e si è proposto in alcune aziende; ieri, mi diceva che l´hanno chiamato in quattro dei sette posti in cui si è presentato. Lui é uno chef, ma molti ristoranti chiudono.
Allora, mi chiedo: dove finisce l´effetto della crisi e dove inizia la volontà e la voglia dell´individuo di voler fare veramente qualcosa di buono?
Mi spiace, cari signori, ma di questo ne sono fermamente convinta, perchè nel corso della mia vita l´ho sempre constatato sulla mia "buccia". Sempre.
Paradossalmente mi sembra di vivere, in miniatura, la storia della nostra politica attuale, dove ognuno esprime la sua opinione, ma si astiene dal fare, in virtù di un qualcosa che si sa, ma che non va detto e, quindi, assistiamo al lento declino di quello che per molti rappresenta il simbolo di Santa Croce: i Lupi!.
Non posso credere che non ci sia niente da fare e che, coloro che potrebbero fare, restino solo a guardare.
Col cuore, Diana Fiorini.

Nella foto di Marco Bonucci: l´opposto Renzetti con la A2 tatuata sul collo.

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