MOTZO E' DECISIVO, RAVENNA NON PASSA: 3-1

27-12-2022 00:10 - News Generiche

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KEMAS LAMIPEL: Coscione,1 Motzo 21, Andrea Truocchio 12, Vigil 11, Maiocchi 12, Colli 11, Morgese (L), Compagnoni, Loreti (L), Arguelles 1, Hanzic 4, Giovannetti 1, Favaro n.e. All: Mastrangelo.
RAVENNA: Mancini 2, Bovolenta 23, Arasomwan 9, Comparoni, Orioli 10, Swan Ngapeth 20, Goi (L), Pinali 2, Monopoli, Ranieri Truocchio, Orto, Ceban, Chiella (L) n.e, Tomassini n.e. All: Bonitta.
Arbitri: Prati e Armandola.
Successione set: 25-22; 25-22; 28-30; 25-22.
Battute sbagliate "Lupi": 13; Aces: 4; Muri: 9.
Battute sbagliate Ravenna: 20; Aces: 2; Muri: 14.
Spettatori: 650.

La Kemas Lamipel inizia il girone di ritorno con lo stesso risultato con cui aveva debuttato in Romagna ad inizio ottobre.

I "Lupi" vincono per 3-1 ed ancora una volta Ravenna si dimostra avversario duro a morire, ricco di giovani di avvenire, con Bovolenta su tutti.

E' stato lui il miglior marcatore (23) dell'incontro di ieri, anche se la palma di migliore in campo, è spettata al biancorosso Motzo (21).

L'opposto di Mastrangelo (in attacco nella foto di Simnona Bernardini), è stato meritatamente omaggiato, per la sua continuità, dopo un primo set non del tutto convincente: 2 punti.

L'atleta ha ingranato strada facendo, dopo aver piazzato colpi mirati e senza forzare a più riprese, cercando di non sbagliare e di essere utile anche in difesa e al servizio.

Quando poi Motzo ha preso ulteriore fiducia, iniziando a martellare, i conciari sono stati sostenuti - proprio da lui - nel momento di maggiore necessità, vale a dire nel terzo e quarto set.

Anche Hanzic, nel parziale decisivo, è entrato bene al posto di Maiocchi ed i suoi 4 punti sono serviti ad incamerare il successo pieno ed a rafforzare il morale.

Ce ne vorrà una grossa dose, giovedì prossimo in Brianza, contro Cantù, nel quarto di finale secco di Coppa Italia: un dentro o fuori ad alto coefficiente di rischio. Ieri, però, i "Lupi" hanno cercato la vittoria con insistenza, contro avversari di livello, scesi nella zona del Cuoio per far punti.

Bonitta ha alternato Mancini e Monopoli in regìa, ha avuto buone risposte da Swan Ngapeth (20) al debutto, uscito fuori alla distanza e conferme da Orioli e Comparoni.

I ravennati sono piaciuti per il loro fervore agonistico soprattutto nella terza frazione, vinta ai vantaggi per 28-30.

Lì, i locali sono forse stati un pò precipitosi, nel voler chiudere con certe giocate, non andate a buon fine.

La Kemas Lamipel si è imposta in ogni set per 25-22. Bene i giovani: Arguelles, Loreti e Giovannetti, che Mastrangelo ha chiamato in causa al momento giusto, come pure Compagnoni.

Arguelles e Giovannetti hanno messo a segno un punto a testa. Motzo, tuttavia, è stato decisivo per i "Lupi".

Se nei primi due parziali, capitan Colli, aveva dato l'impressione di potersi prendere il titolo di mvp, ecco che nel corso della partita, Motzo lo ha superato.

La contesa ha avuto spunti particolarmente interessanti, sempre più col trascorrere dei minuti.

I centrali si sono marcati vicendevolmente "a uomo" e, ben tre di loro, hanno terminato in doppia cifra. Così nell'ordine: Comparoni 13, Truocchio 12 e Vigil 11. Arasomwan si è fermato a 9.

Ravenna si è dimostrata fucina di giovani. Tanti ragazzi in gamba, da Orioli a Comparoni, con Bonitta che ha chiamato anche Ranieri Truocchio, Orto e Ceban, emulando Mastrangelo. Tuttavia un plauso va ad Alessandro Bovolentea,, figlio di Vigor, che i vecchi "Lupi" ricorderanno avversario dei biancorossi nell'arena del "Fontevivo", negli anni Ottanta.

I conciari hanno risposto con grande agonismo, riprendendosi bene nel corso del quarto set, dopo la sbandata iniziale (0-4) provocata dalla mancata acquisizione del risultato pieno, nella frazione precedente.

Tra le mura di casa i santacrocesi si sentono forti, giocando con sicurezza, sotto la spinta dei tifosi.

Buon pubblico ieri al PalaParenti nel giorno di Santo Stefano. Serviva vincere in vista della coppa, di un viaggio in Brianza determinante per agguantare una final four di prestigio a cui nessuno vuole rinunciare.

Marco Lepri

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